Da condividere assolutamente l’appello lanciato sui social dall’architetto Gianluca Cecere che fu direttore operativo dei lavori di Parco Potì. “In queste giornate di calura estiva l’amministrazione potrebbe investire un po’ del budget destinato all’estate mesagnese per riattivare i giochi d’acqua presenti nel Parco Potì – scrive -. Molti bambini che non hanno la possibilità di recarsi quotidianamente al mare potrebbero trovare refrigerio giocando con i zampilli, i cannoni e le cascate d’acqua. Perché l’estate mesagnese non si fa solo con cantanti, sagre e mostre”.
Certo che i numerosi bambini che non possono andare a mare o in piscina farebbero salti mortali di gioia, come avvenne il giorno dell’inaugurazione, se i giochi d’acqua fossero riattivati. Giochi che – ricordiamolo – costarono una cifra, funzionaronopochi giorni e ci erano invidiati dai numerosi visitatori che in quei giorni arrivarono a Mesagne per ammirare il nuovo parco. Tutto sta a saperli gestire per ridurre le spese anche se – bisogna aggiungere – che fu costruito un sistema di raccolta dell’acqua da utilizzare per l’irrigazione delle piante. Istallando dei temporizzatori si potrebbero programmare in fasce orario.
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