Sono le ore 19.00 del sabato sera. I commercianti aprono gli occhi. Ad essere più precisi, tremano. Perché è un orario che fa paura. Ne sanno qualcosa Anna Rita De Punzio ed il figlio Antonio che gestiscono il supermercato DiMeglio di via Raffaello al rione Grutti. Siamo nella periferia della città. Non c’è passeggio, il traffico è scarso. Sta piovendo e tutti, o quasi, si sono già rintanati in casa. Due mesi addietro subirono una rapina. Portarono via l’incasso della giornata, poco meno di mille euro.
Ieri sera sono tornati. Questa volta il bottino è stato di 800 euro. “Mettete fuori i soldi che avete in tasca”, ha gridato il bandito solitario che si è presentato pistola in pugno. I soldi erano pochi. Evidentemente aveva programmato un incasso maggiore. La signora Anna Rita in quel momento stava parlando con il figlio Antonio nelle vicinanze della cassa. Per fortuna nel supermercato non c’erano clienti. Sono i due gestori e le due giovani commesse.
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Sul posto si sono precipitati le pattuglie dei carabinieri e della polizia del locale commissariato chiamati dal gestore. Ma dei banditi non c’era più neppure l’ombra. Dal quartiere Grutti è facile far perdere le tracce. Ad un passo c’è la superstrada Brindisi-Taranto.
Il bandito, altezza 175 centimetri, jeans e giubbotto, scarpe di marca, si è incappucciato prima di entrare nel supermercato. In mano una pistola a tamburo calibro 7,65. “Datemi tutti i soldi” ha intimato.
E’ stato subito accontentato. Non c’era da discutere o da fare gli eroi. Il tono deciso che non ammetteva perdite di tempo.
Gli agenti del locale commissariato hanno visionato le immagini della telecamera posta all’ingresso dell’esercizio commerciale. Sono le 18.57 quando si vede una Fiat Punto di colore nero che passa dinanzi al negozio. Siamo in via Raffaello. L’auto si ferma più avanti, dopo aver svoltato per via Caravaggio. Un complice resta alla guida dell’auto. Qualche secondo è sui monitor le immagini del bandito che arriva di corsa con il volto già coperto e si infila nel supermercato. Dieci-quindici secondi e la rapina è compiuta.
Anna Rita un’ora dopo è ancora bianca in volto. “Sono scoraggiata, abbattuta, con il morale a pezzi. Come faccio lunedì a riaprire la serranda. Due rapine in meno di due mesi; non si può continuare così?”. E’ l’unico supermercato del quartiere Grutti, da sempre considerato ai margini del tessuto urbano per la strozzatura provocata dalla ferrovia che esclude il rione dal quartiere Carmine. Per la famiglia De Punzio il supermercato che gestisce è l’unica fonte di reddito. “Lavoriamo per vivere”, dice Anna Rita mentre Antonio è impegnato con i poliziotti a visionare il filmato. “Ma si può vivere così?”.
Gli agenti leggono minuziosamente le immagini: conoscono bene il territorio, sono al corrente di chi potrebbe essere stato. Qualche idea potrebbero già averla. Ma bisognerà indagare.
Anna Rita ed Antonio hanno chiuso una settimana di lavoro con il cuore a pezzi. Sentono addosso un brivido, la paura di una pistola puntata in faccia. Oggi, domenica, non sarà una giornata di riposo: hanno negli occhi le sequenze di un uomo incappucciato che ha strappato loro la fiducia del domani.