La dirigente scolastica della scuola media Materdona-Moro di Mesagne, Maria Santina Faggiano Semeraro (nella foto) non le manda a dire e risponde a muso duro alla Rsu Edipower che nei giorni scorsi con un comunicato stampa criticò la scelta della scuola di far assistere gli studenti delle terze classi al film “Il giorno che verrà” sostenendo che avesse prodotto sui ragazzi “terrorismo psicologico”.
“Il Pof (piano offerta formativa) di questa Istituzione scolastica – scrive la Preside – prevede la trattazione dell’ambiente quale tematica trasversale in tutte le classi. La proiezione nelle terze classi, sia alla scuola Materdona che alla scuola Moro, ha promosso un vivace dibattito tra il regista Simone Salvemini e gli alunni. Il film in questione è stato realizzato con il contributo di Apulia film commision, fondazione regionale per il cinema pugliese e Salento film fund, fondo per il cinema della Provincia di Lecce ed è stato premiato in diverse manifestazioni. Tra queste, il premio Euroconnection 2011 al Festival Internazionale di Clermont Ferrand (Francia); premio Legambiente al Festival Internazionale CinemAmbiente di Torino, in concorso nella categoria documentari nei Festival Visionaria (Siena), Bifest (Bari), Cinema Europeo (Lecce), Cinema del Reale (Specchia), Festambiente (Roma)”.
E continua: “Tenuto conto dell’alto valore formativo a cui la scuola è chiamata e al fine di far crescere gli alunni, quali futuri cittadini consapevoli e critici, questa Istituzione scolastica, nel pieno rispetto della Legge sull’autonomia didattica e organizzativa, realizza percorsi didattici in coerenza col Pof, approvato, con le previste delibere, dagli Organi Collegiali”.
Fatta questa premessa, la preside Faggiano Semeraro si chiede: “Chi è mai questa Rsu di un’azienda privata che interferisce nelle libere scelte di questa scuola? E’ un attacco inaccettabile alle prerogative istituzionali degli Organi Collegiali di questa Istituzione scolastica. E’ pur vero che viviamo in un Paese democratico e pluralista, ma da questo ad entrare a gamba tesa, connotando di toni “politici” l’intervento del regista e dell’associazione invitata allo scopo di sensibilizzare gli alunni alle tematiche ambientali di questo territorio, c’è una bella differenza”. Ricorda che gli alunni della sua scuola hanno effettuato visite guidate alla Centrale Federico II di Cerano; hanno partecipato, vincendo, al concorso “Playenergy” e, quindi, la realtà industriale brindisina è stata analizzata anche sotto l’aspetto produttivo. Conclude: “Si è “di parte” anche se si visitano le centrali a carbone? Questa sterile polemica innescata dalla Rsu di Edipower è semplicemente strumentale per le note vicende che l’azienda in questo momento sta attraversando. La Rsu di questa scuola non si permette di entrare nel merito delle problematiche di Edipower. Questa scuola, nella sua interazione col territorio, intende soltanto far comprendere ai propri alunni che lo sviluppo industriale deve essere “sostenibile”.