Abbiamo letto con attenzione l’ennesima grottesca e stramba nota del primo cittadino sulla legittimità del regolamento TARI, e siamo rimasti esterrefatti del fatto che ancora una volta ha impiegato il suo tempo più a trovare “toppe” che avallino in qualche modo lo scempio amministrativo e contabile che da anni opera nei confronti della comunità mesagnese, piuttosto che utilizzarlo per individuare soluzioni e/o strumenti che riducano l’eccessivo carico fiscale che grava come una gogna su tutti i cittadini.
Qualche giorno fa , dunque, con atteggiamento trionfalistico sinceramente fuori posto, si è affrettato a diramare una nota sottolineando che il regolamento IUC, specie nella parti che concernono la Tari, fosse pienamente legittimo, adducendo come certificato di qualità il parere positivo espresso dall’ANCI, come se tale organo fosse “l’essenza della verità, il verbo giuridico per eccellenza”, e non parte in causa consistendo in un’associazione di comuni.
Ma ovviamente così non è! Anche in questa occasione ha dimostrato, ci duole dirlo, di essere lontano anni luce dalla città e dai suoi cittadini. Esprimere soddisfazione per aver applicato la legge interpretandola solo a favore delle casse comunali – che piangevano miseria da quattro anni di mancati introiti per finanziamenti persi e per una serie indiscriminata di sprechi di risorse – e contro invece i bisogni dei cittadini, è quanto di più inaccettabile che un primo cittadino possa fare per la propria comunità, specie in un momento di crisi economica profonda. Inoltre, giammai l’opposizione ha parlato, negli incontri pubblici organizzati, di applicazione errata della legge, ma solo di scelte politiche sbagliate, il cui peso è stato in modo inesorabile riversato esclusivamente sulla testa dei cittadini.
La verità, in un certo senso, l’ha pronunciata l’assessore al ramo, ossia l’Avv. Caforio quando ha affermato, nello scorso consiglio comunale, che il regolamento è legittimo ed è solo una questione di interpretazione. Bene il comune di Mesagne ha interpretato la Legge a senso unico, in senso restrittivo e non elastico, diciamo solo a proprio favore, non ponendo la dovuta attenzione alle provate tasche dei mesagnesi; non ha lavorato efficacemente sulle detrazioni e sulle esenzioni, per le quali la legge prevedeva la possibilità di una certa discrezionalità degli enti locali, e, soprattutto, ha applicato la quota variabile, per le utenze domestiche, senza un minimo di buon senso e di ragionevolezza. Buon senso e ragionevolezza che non sono mancati alla stragrande maggioranza dei Comuni italiani. Pensiamoci bene: come si può chiedere ad un cittadino che prima pagava 100 euro di pagarne ora 400, solo perché ha un appartamento con una cantina e un box pertinenziale accessori allo stesso appartamento?! Questa è la verità.
Il paradosso è che la possibilità di applicare la legge in modo più elastico traspare proprio da uno dei pareri espressi dall’ANCI, quello dell’08/10 scorso, che il primo cittadino porta a difesa della legittimità del regolamento mesagnese! Infatti, a proposito delle pertinenze, l’ANCI dice che “Se l’amministrazione ritiene comunque di non voler applicare la parte variabile della tariffa alle pertinenze delle abitazioni, è preferibile farlo nella parte metodologica della determinazione della tariffa cercando di trovare adeguate motivazioni (scarsa propensione alla produzione dei rifiuti da parte di tali locali, indipendenza dal numero degli occupanti dell’abitazione, equo con tributo comunque al mantenimento del servizio, ecc.) a tale modalità di calcolo”. In questa direzione sono andati tantissimi comuni sparsi in Italia, tanti gli esempi che si possono fare, uno su tutti quello di Savona (regolamento che vi invitiamo a leggere).
Orbene, la domanda nasce spontanea: la giunta comunale di Mesagne è composta da signori ultracompetenti, infallibili ed illuminati dalla provvidenza, mentre gli amministratori di questi altri comuni sono, invece, politicamente inidonei ed incapaci, oppure è vero il contrario? Ai cittadini di Mesagne l’ardua sentenza, sperando che di tale sentenza si ricordino nell’urna elettorale tra qualche mese!
Segreterie e Gruppi Consiliari Mesagne Futura e ProgettiAmo Mesagne