Su facebook il gruppo “teloregalo…” messo in rete solo a dicembre dello scorso anno conta già oltre 7 mila e 200 amici. Si tratta di una iniziativa che si sta diffondendo in tutto il Paese. A Mesagne l’ha portata Luana Coppola (nella foto), 35 anni, grafica pubblicitaria, sposata, una figlia di 14 anni. E’ una grande rete di solidarietà per dare una risposta alle numerose richieste di persone che hanno bisogno di oggetti che, magari, in altre case sono depositati in cantina o addirittura smaltiti. Cosa cercano? “Spesso ci sono ragazze che stanno per partorire e non hanno nulla: dal biberon, al passeggino, ai primi indumenti per neonato. Ma spesso inviamo o portiamo a casa pasta, latte, generi di prima necessità”, dice Luana che tutto il giorno è impegnata a distribuire, anche con il sostegno della Caritas, qualcosa da mettere a mezzogiorno a tavola in famiglie dove ci sono bambini che non hanno alimenti di prima necessità. Luana attualmente è disoccupata e impegna il suo tempo libero per aiutare gli altri che hanno bisogno. “Essere a contatto quotidianamente con chi soffre, con chi non ha letteralmente da mangiare, con chi vive in continuo disagio morale e sociale, mi tocca profondamente nel cuore. Come puoi dormine tranquilla quando entri in case dove vivono di stenti: una cosa è sentirle raccontare queste storie, diverso è vederle con i propri occhi. A Mesagne la situazione è drammatica: ci sono famiglie che vivono senza acqua, senza corrente elettrica, senza abbigliamento, persone che non hanno soldi per curarsi, per comprare una medicina. Ti stringe il cuore a toccare con mano queste situazioni. E non crediate che questo disagio sia solo nel centro storico di Mesagne perché è sparso in tutto il territorio e nelle campagne”. In famiglia il marito e la figlia sono contenti che Luana si impegni nel sociale anche se “a volte mio marito è contrariato perché per aiutare gli altri spendiamo quello che non abbiamo. Ma io sono felice così e, tutto sommato, sono felici anche i miei cari”. Un’altra iniziativa che sta per partire è stata denominata “Giornata dell’invito al senza tetto”. Si tratta di invitare a casa propria una persona o una famiglia disagiata non solo per dividere il pranzo ma l’armonia, il calore della famiglia: in poche parole dividere con chi ha bisogno quei valori che si stanno perdendo”, conclude Luana.
Carissima Luana, è bello, anzi BELLISSIMO quello che sta facendo nel nostro territorio. E per questo vorrei poterle dare non solo supporto operativo, ma anche intellettuale e sociale, cioè esplicitarle la base razionale di quel che fa e che, a mio parere, affonda le sue radici nel PARADIGMA del DONO. Legga questo articolo (ispirato dal Chiar.mo Prof. Francesco FISTETTI dio Oria) per approfondire i contenuti più profondi e di certo più umani di quel che sta facendo a beneficio delle fasce deboli del nostro territorio ed oltre. E’ un vera ricchezza! http://www.isbem.it/documenti/Convivialita%20e%20Paradigma%20del%20Dono_L%27alternativa%20all%27utilitarismo_Corriere%20della%20Sera_29062014.pdf A tal proposito, mi piace riportare un piccolo… Leggi di più »