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Riflessioni di Mimmo Stella (nella foto). Tempi duri per il centro storico e per i suoi gioielli architettonici.Tratto dal mio manoscritto inedito…Purtroppo ho dovuto aggiungere a malincuore un altro tassello. Negli ultimi anni il centro storico di Mesagne, ha dovuto subire altri durissimi colpi.
Nel gennaio del 2014, un nuovo dissesto idrogeologico colpiva la parte nord- est della città antica, tra via Santacesaria, via Tosches e via dei Destro, danneggiando diverse abitazioni e alcuni locali commerciali, contestualmente diversi residenti furono sfollati. L’evento anche se di portata più lieve si è ripetuto a gennaio 2015 in una zona più centrale, intorno a vico Braccio; mentre la sera del 23 Settembre 2015, un’altra falla interessò via Felice Ronzini, anche qui, alcune abitazioni interdette e alcuni residenti costretti a sfollare. La falla del dissesto si è purtroppo allargata anche ad altre abitazioni con affaccio su vico Demitri. Il timore del ripetersi degli eventi che portarono al disastro dell’aprile del 1986 è sempre reale. Tra i residenti e gli operatori del centro storico, inizia a serpeggiare una sorta di scoramento o, comunque, forti preoccupazioni per paura di perdere irrimediabilmente la propria abitazione o la propria attività lavorativa.
Mentre scrivo queste riflessioni, dettate dallo stato d’animo di tanti residenti che vivono il centro storico e da tantissimi cittadini che lo amano, sono consapevole che non ci può essere futuro per il cuore antico di Mesagne se non si riesce in qualche modo a bloccare questo “mostro” che rischia di desertificare e fagocitare il “Patrimonio della Comunità”.
Per gli attuali amministratori una brutta gatta da pelare, fermo restando che ancor più prioritario risulta la garanzia dell’incolumità pubblica degli stessi abitanti. Ovviamente oggi come ieri, si inseguono ancora le cause ed eventuali responsabilità. Intanto, l’AqP decide finalmente di sostituire l’intera rete idrica e fognante in tutto il centro storico di Mesagne, con un investimento di circa 5 milioni di euro. Probabilmente a lavori ultimati saranno ridimensionati i fattori di rischio per il vecchio nucleo abitato ma l’opera che interesserà l’intero basolato, fa ritornare in mente la mancata tutela riservata alle antiche “chianche” durante i lavori di pubblica utilità.
Gli ultimi appena trascorsi, saranno ricordati come anni bui anche per i gioielli barocchi della città: incuria, indifferenza, scelte opinabili ma anche la stessa natura si abbattono sui monumenti più rappresentativi della città, quasi a peggiorare un quadro di per se deprimente.
Così ai pannelli solari e ai grossi tubi che deturpano i portali ed il solaio di palazzo dei celestini si devono aggiungere le affissioni selvagge con fisher direttamente conficcati sui muri del castello o della facciata di S.Anna, mentre il vicinato di Sant’Anna dei greci perde irrimediabilmente il suo antico basolato.
La sera del 1° settembre 2014 invece, durante una pioggia scrosciante, un grosso motivo architettonico della facciata della chiesa madre venne giù. In un primo momento si pensò ad un fulmine, poi un accurato sopralluogo da parte dei tecnici del comune di Mesagne in collaborazione con i vigili del fuoco di Brindisi, appurò che la causa fu dovuta all’infiltrazione di una grossa radice che gonfiandosi di volume per le abbondanti piogge fece letteralmente esplodere il motivo architettonico sulla facciata della matrice in alto a destra, a ridosso del campanile.
Il 23 gennaio del 2015 invece, durante un intenso temporale, un fulmine si abbatteva sulla facciata della barocca S.Anna, mutilandola di un fregio architettonico sull’estremità di un capitello decorativo.
La sera del 25 ottobre 2015 invece, alcuni pezzi si staccavano dalla statua della madonna, sulla sommità della colonna votiva in villa comunale.
A dicembre dello stesso anno, una delle due colonne ornamentali, poste sul retro della monumentale Porta grande, veniva sfregiata da un camion in manovra, mentre a gennaio del 2016, alcune “chianche” di Piazza Orsini del Balzo, venivano fatte oggetto di un atto vandalico con dello spray nero indelebile, suscitando l’indignazione di molti cittadini.
Il 20 giugno 2017 un altro crollo interessa alcuni elementi architettonici componenti una balaustra ornamentale sul lato esterno di Palazzo dei Celestini con affaccio su Piazza Cavour.
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Lo devono chiudere il centro storico . Tutte Le macchine che passano a tutte le ore e tutti i mezzi he fanno l’incarico merci Ogni giorno stanno distruggendo i condotti e creano dissesto alle abitazioni . Non ci vuole un ingegnere per capirlo .