(di Maria De Guido) È trascorso un anno da quando l’Amministrazione comunale ha intimato un censimento di tutte le insegne commerciali e artigianali presenti in città, a partire dal centro storico per allargarsi fino alle periferie. Un controllo annunciato lo scorso novembre dall’assessorato all’Urbanistica che doveva servire a denunciare l’abusivismo e, questione non meno importante, a tutelare l’immagine della città. Si conosce il lavoro certosino che i tecnici comunali stanno operando in particolare nel centro cittadino, zona notoriamente strategica per l’economia e il volto stesso della graziosa cittadina messapica. Si coglie anche qualche inevitabile lamentela da parte degli operatori economici, oltre che dei privati, richiamati al doveroso rispetto delle normative e del decoro urbano, a partire dalla scelta del colore delle facciate e da quella delle forme e dei materiali degli arredi. E allora non ci si spiega come una delle zone più caratteristiche del cuore antico cittadino – quella che si affaccia sugli scavi di vico Quercia e che consente l’accesso a piccoli gruppi alla monumentale necropoli messapica – possa tollerare un’insegna in tanto discutibile stile. Per la verità la stessa insegna è doppia, quasi a volerne rimarcare una sorta di pregiata fattura: una in via Castello e l’altra proprio accanto alle porta di accesso alle tombe, in vico Quercia. In bella vista ai visitatori che passano, e a quelli che dovrebbero fare la fila per scendere nel complesso ipogeo, anche una bella lavagnetta attaccata al muro con il “menù archeologico” scritto col gessetto bianco: calice di vino, salumi, formaggi, spritz, fritti e pure birra artigianale. Manca la foto di una salsiccia e poi l’antica civiltà messapica sarebbe onorata fino in fondo con una bella immagine di lapide.
Tolleranza di insegne killer nel centro storico
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Ĺa riflessione è condivisibile, ma mi piacerebbe sapere che l’Amministrazione comunale stia censendo non solo le insegne, ma anche le facciate, l’illuminazione, le porte, l’affissione dei manifesti (o bandiere!!!) di alcuni locali commerciali e anche delle abitazioni private, prevedendo per queste ultime incentivi e una sensibilizzazione alla cura dell’estetica idonea ad un centro storico cittadino e non di meno lo stato delle vie e vicoli pubblici.E mi piacerebbe sapere anche che ad un censimento segue un’azione, quindi un controllo continuo e, se necessario, anche le sanzioni.Tutto questo presuppone l’esistenza di un regolamento comunale su tale tematica, altrimenti qualunque critica è… Leggi di più »
Pazzesco sulla porticina che da l’ingresso nella necropoli messapica un insegna della Pizzeria e di un menu’..solo a Mesagne si vedono certe cose!