21 persone: 11 rumeni, una bulgara e nove italiani, quattro dei quali salentini. Tra questi ci sarebbe anche Giovanni Bauleo, 49 anni, di Mesagne che avrebbe fatto da “prestanome” per un’associazione a delinquere nascosta nell’etere. Tutti dovranno rispondere nel processo che li vedrà imputati a partire dal 22 novembre davanti alla prima sezione collegiale del Tribunale di Ravenna. Le accuse per loro sono di accesso abusivo al sistema informatico o telematico, detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso ai sistemi informatici o telematici, frode informatica. Un’associazione capace di ingannare utenti di tutta Italia con un semplice clic: inviando e-mail da indirizzi che sembravano quelli di banche e istituzioni creditizie (Intesa San Paolo, Veneto Banca, Deutsche Bank, Credito Valtellinese e Banca delle Marche, Poste Italiane) attraverso i quali “estorcere” informazioni personali al fine di prelevare denaro dai conti correnti. I prestanome erano disposti ad acquistare e consegnare al sodalizio strumenti finanziari (conti correnti e carte di credito), su cui versare provvisoriamente, in attesa di un ulteriore trasferimento, le somme sottratte illecitamente, così da depistare le vittime.
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