Ogni cittadino, secondo la dichiarazione universale dei diritti umani, ha diritto ad avere servizi sociali necessari ed essere curato in modo equo ed efficiente. In tal senso la Costituzione Italiana riconosce tali “diritti inviolabili “, li rafforza, li fa propri ed intende suo compito “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”. Tindaro Giunta (nella foto), segretario provinciale della Uil pensionati, lancia l’allarme. “La forbice delle disuguaglianze aumenta e spesso, quando un ammalato grave chiede di essere difeso, si vede inesorabilmente nel baratro dell’assoluto abbandono da parte delle Istituzioni. La sua fiducia è trovare il “farmaco della speranza” ed avere un sostegno se la spesa della cura è eccessiva oppure se si è costretti di essere curati all’estero quando la patologia la richiede”.
Le ipotesi del decreto dello “Spending Review” preoccupano la Uil pensionati provinciale di Brindisi perché potrebbe tradursi in una riduzione dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e del tetto alla spesa farmaceutica a discapito del cittadino, delle famiglie e dell’ammalato anziano. Tra la sempre più numerosa popolazione di anziani c’è una maggiore diffusione di patologie croniche quali l’ipertensione e il diabete, o dell’ammalato con patologia rara del farmaco salva-vita. Lo “Spending Review” nasce con l’obiettivo di selezionare la spesa pubblica e come lotta contro gli sprechi e le inefficienze. Le risorse dovrebbero assicurare efficienza ed equità, e garantire più qualità e servizi ai cittadini. “Noi sappiamo – spiega Tindaro Giunta – che meno soldi equivalgono a meno servizi e meno sanità e si traducono in riduzione delle risorse, dei posti letto ed organici. Come sindacato non vogliamo credere che l’obiettivo potrebbe tendere a disinvestire nella sanità, ma la realtà, purtroppo, lo fa credere. Lo “Spending Review” si sovrappone alla manovra Tremonti del 2011, aumenta la quota dei mancati trasferimenti in attesa del nuovo Patto della Salute e potrebbe tagliare un altro miliardo ai fondi regionali. Lo scopo è capire come il Governo vuole fare i tagli. Il settore su cui la manovra potrebbe incidere di più, con l’arrivo del paniere per i nuovi farmaci con un costo aggiuntivo di 300 milioni annui, è la spesa farmaceutica. La manovra del governo Monti mette a rischio il personale e la chiusura degli ospedali con meno di 80 posti letto.
Nel 2011 ogni italiano ha pagato acquistando in media 30 confezioni di farmaci, attraverso le farmacie pubbliche e private, oltre 1,8 miliardi di confezioni. Tra il 2010 e il 2011 la cifra sborsata per le ricette delle medicine è salita del 34%, raggiungendo un valore assoluto di un miliardo e 337 milioni, cioè 22 euro a testa. Il ticket nel 2011 ha raggiunto un’incidenza sulla spesa farmaceutica lorda del 10,8% (nel 2007 era il 4,2%). Dei 26,3 miliardi di euro fatturati dal mercato farmaceutico italiano, oltre il 75% è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale ed erogato in gran parte da farmacie pubbliche e private”.