Ultima settimana d’apertura per la mostra “Caravaggio. L’Urlo e la Luce”, organizzata dalla Fondazione Opera Beato Bartolo Longo e ospitata nel Castello Imperiali di Francavilla Fontana, che oggi ha aperto le porte ad un folto gruppo di seminaristi giunti appositamente da Molfetta.
Più di 30 i futuri sacerdoti, studenti del V corso Pontificio presso il Seminario Regionale Pio XI di Molfetta, questa mattina sono asrrivati in città esclusivamente per visitare la mostra sul Caravaggio.
«Una ghiotta occasione per i seminaristi – ha dichiarato l’educatore Don Mimmo Belvito – che si accingono ad affrontare gli esercizi spirituali sulla via della bellezza. Questi giovani sono prossimi al diaconato per cui iniziano ad interrogarsi sulle proprie scelte così come Caravaggio, simbolo del tormento».
Immensa soddisfazione per la Fondazione Bartolo Longo che ha così toccato quota 2 mila solo con gli studenti delle scuole francavillesi che hanno già visitato la rassegna in cui sono esposte le riproduzioni di ben trentuno capolavori dell’artista del Caravaggio, nella forma di un racconto scandito in un percorso tematico.
Fuori da ogni aspettativa il successo che la mostra continua a macinare contando oltre cinquecento turisti che ogni fine settimana, dalla sua inaugurazione avvenuta sabato 20 ottobre, ha affollato le sale di Castello Imperiali in cui è ospitata l’esposizione.
Un grande risultato per la Fondazione Opera Beato Bartolo Longo che proprio con la mostra dedicata a Caravaggio ha avviato un nuovo percorso il cui scopo è di trasmettere attraverso le arti figurative il messaggio di evangelizzazione, in linea con il forte impegno nel settore della pastorale sociale e delle politiche sociali che la fondazione svolge nel territorio.
Cresce a dismisura Prosegue con grande partecipazione la mostra “Caravaggio. L’urlo e la Luce”, che sarà ospitata nel Castello Imperiali di Francavilla Fontana fino al 20 novembre, offerta dalla Fondazione Opera Beato Bartolo Longo.
Oltre 200 solo nella giornata di giovedì 8 novembre, gli studenti che hanno visitato la rassegna in cui sono esposte le riproduzioni di ben trentuno capolavori dell’artista lombardo nella forma di un racconto scandito in un percorso tematico. Dalle pitture “etichae” o comiche all’urlo che, si manifesta con i contrasti di colore e azione , rossonero, bianco-nero, bianco-rosso, vita-morte. Un inizio di grande tumulto con teste mozzate, giovinetti ammiccanti ma allo stesso tempo ingenui, spade ed emozione che tocca lo sguardo ed entra prorompente nello stomaco. Il male, il peccato si susseguono in scene violente e crude per poi essere abbagliati dalla Luce. Luce pittorica, assoluta novità nel genio del Caravaggio che sottolinea l’evoluzione del pensiero e della tecnica del pittore della realtà “sporca e graffiata”, ma anche pittore della luce della Grazia, capace di risollevare l’uomo dal baratro disastrato della sua umanità. Nella foto i seminaristi di Molfetta.