La criminalità alza il tiro. Questa volta è toccato a Fabio Marini, presidente dell’associazione Antiraket ed Antiusura di Mesagne. Era circa mezzanotte quando due individui le hanno incendiato la sua auto, una Mercedes.
L’auto era parcheggiata nei pressi dell’abitazione di Marini, in largo Sant’Antonio, dove era appena tornato da Brindisi dopo aver partecipato alla chiusura della campagna elettorale. Evidentemente i sicari lo stavano aspettando. Appena il tempo di salire in casa, ed ha sentito un forte botto. Affacciatosi alla finestra, ha visto la sua auto in fiamme. Assieme ad alcuni vicini ha cercato di spegnere l’incendio, ma non c’è stato nulla da fare. In poco meno di 15’ minuti l’auto è andata completamente distrutta. Sul posto è immediatamente arrivato il sindaco Franco Scoditti, il capogruppo di Sel, Pompeo Molfetta che abita nella stessa palazzina, il maresciallo dei carabinieri Taurisano e l’ispettore di polizia Marzo. Lo stesso Marini ha telefonato ai Vigili del Fuoco che hanno provveduto a spegnere l’incendio ed a mettere in sicurezza l’auto.
Nel pomeriggio, alle ore 16.30, Fabio Marini aveva tenuto presso la sede dell’associazione Antiracket e Antiusura “Legalità e Sicurezza”, in piazza Orsini, un incontro con i soci e simpatizzanti dell’antiracket di Mesagne e con i dirigenti delle associazioni antiracket della provincia di Brindisi e della Regione Puglia, sul tema: “Esperienze a confronto”, con Daniele Marannano, socio fondatore e dirigente dell’associazione “AddioPizzo” di Palermo. L’iniziativa era organizzata dall’Amministrazione comunale di Mesagne, da Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie e dall’associazione Antiracket e Antiusura “Legalità e Sicurezza” nell’ambito del percorso formativo “Impronte di Legalità e Cittadinanza”.
“Questa azione non può essere stata un’azione del solito balordo – ha dichiarato sul posto il sindaco Scoditti -. Si tratta di un attentato commesso contro l’Istituzione, contro un giovane che sta lottando con tutte le sue forze contro la criminalità mesagnese che, evidentemente, ha voluto fargliela pagare”. Lo stesso Marini è sicuro che qualcuno stava aspettando il suo rientro per eseguire un attentato che, evidentemente, era stato già programmato. “Non dico che me lo aspettavo ma obiettivamente temevo che qualcosa potesse accadermi. Purtroppo è il rischio a cui andavo incontro quando un anno addietro accettai di presiedere l’associazione”.
Tutto il quartiere è stato svegliato dallo scoppio dell’auto. Al momento, comunque, i Vigili del fuoco stanno effettuando un approfondito esame della carcassa dell’auto per stabilire le cause.
Tutto Lab Creation è vicino al presidente dell’Associazione antiracket