La dott.ssa Rosalba Cotardo (nella foto), nel saluto di fine anno, ha voluto inviare ai mesagnesi un suo personale pensiero ed augurio per l’arrivo del nuovo anno. Inoltre ha tracciato un bilancio dell’attività svolta dalle forze di polizia sul territorio.
“Io ed il mio personale tutto del Commissariato vorremmo ringraziare le autorità civili e militari che, nel periodo a cavallo tra il Natale ed il Nuovo Anno, personalmente o per iscritto, ci hanno rispettivamente portato o fatto pervenire i loro auguri e vari attestati di gratitudine per il lavoro svolto. Analogo ringraziamento rivolgiamo ai cittadini e a quelle realtà territoriali che non ci hanno fatto mancare la loro vicinanza approfittando dell’occasione delle festività. Anche questi piccoli e spontanei gesti sono “consenso”: consenso a chi, come le forze di polizia, sacrificano la loro vita privata per il bene della collettività, per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. Rappresentano quell’infusione di energia che dà valore all’impegno speso.
Personalmente, poi, vorrei rivolgere il mio ringraziamento a tutti i miei collaboratori: agli operatori di volante che presidiano e controllano il territorio nelle 24 ore e che, grazie allo spirito di sacrificio e all’alto senso del dovere, svolgono il loro lavoro ben oltre l’orario ordinario, assicurando la presenza di più pattuglie che prevengono e, laddove necessario, reprimono i reati che si consumano in danno dei cittadini; al personale della Sezione di Polizia Giudiziaria che svolge servizio antirapina in abiti borghesi, che espleta attività d’indagine ricostruendo la dinamica dei fatti-reato scoprendone i responsabili e assicurandoli alla giustizia; al personale dell’Ufficio Anticrimine che monitora sull’applicazione e revoca dei provvedimenti restrittivi della libertà personale dei pregiudicati e che relaziona con delicate attività di accertamento con i tanti uffici della magistratura; al personale dell’Ufficio Denunce e quello della Sala Operativa, il primo front office con i cittadini dei quali raccolgono le richieste di intervento, li rassicurano, li “assistono” con professionalità e responsabilità durante le loro problematiche; gli operatori degli uffici burocratico-amministrativi, come l’Ufficio Amministrativa, che in tempi rapidissimi istruisce istanze di passaporto e porto d’armi rilasciandone il titolo, come l’Ufficio del Personale che gestisce tutte le istanze dei poliziotti e pianifica efficacemente i servizi, come l’Ufficio Sistema Di Indagine che alimenta in tempo reale la banca dati interforze permettendo agli utilizzatori di conoscere i pregiudizi o i precedenti degli “inseriti”.
Alcuni dati per comprendere la mole di lavoro svolto Nell’anno 2014 sono stati effettuati 8796 controlli su strada, controllati 14.092 soggetti di cui 1400 con precedenti di polizia o condanne penali e 2000 inerenti i sottoposti a restrizione della libertà personale. Sono stati arrestati 17 soggetti per reati vari (di cui due per rogatoria internazionale), da quelli in danno del patrimonio a quelli relativi alle sostanze stupefacenti, nonché notificati decine di provvedimenti di esecuzione di ordini di carcerazione e sospensione dei medesimi. Sono stati notificati vari provvedimenti di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima in materia di stalking. Sono stati rilasciati 400 passaporti e 200 porto d’armi e denunciati a piede libero nr 89 persone. Un plauso, dunque, a tutti indistintamente i miei collaboratori che, in questi tempi di spending rewieu e di carenza di risorse economiche e materiali che si abbatte anche nel nostro comparto sicurezza, si tengono uniti e vanno avanti comunque, con la consapevolezza che il loro non è solo un lavoro ma una habitus che si indossa anche fuori servizio.
La dott.ssa Cotardo conclude augurando per l’anno 2015 a tutti i cittadini la salute, “che è certamente il bene più prezioso di cui spesso, avendolo, ci si dimentica mettendolo a repentaglio con abitudini di vita, usi e costumi sbagliati; la serenità, che è una condizione di privilegio che si raggiunge quando si è costruito, non senza fatica e rinunce, un contesto affettivo solido, quando si può contare su un’occupazione lavorativa (che si augura di trovare a chi non ce l’ha) che permette di vivere dignitosamente, quando la coscienza non “bussa alla porta” perché non si ha nulla di cui rimproverarsi”.