Con l’arrivo delle belle giornate si moltiplicano le persone che si mettono in tuta per fare footing nelle campagna e smaltire qualche chilo di troppo accumulato durante l’inverno. L’estate è alle porte e, in previsione della prova costume, qualcuno ha intensificato le corse. Nei dintorni di Mesagne, alle porte di Latiano, un nostro lettore ha notato sul ciglio della vecchia strada Mesagne-Latiano, tra pietre e rifiuti vari, belle piante di papaveri che, come è noto, sono selvatiche e fanno la loro comparsa nei mesi di giugno e luglio. I frutti del papavero sono piccole capsule di forma ovale che contengono molti piccoli semi neri. Il papavero cresce nei campi, è una pianta infestante le coltivazioni di cereali e, nei terreni incolti e secchi, tra le macerie e appunto lungo strade e fossati. Le parti del papavero che vengono utilizzate a scopo fitoterapico sono i fiori e i semi. Ma possono essere utilizzati come sostanza stupefacente. Spesso le forze dell’ordine hanno scoperto spacciatori che coltivano nei giardini delle proprie abitazioni piante di papavero. Certamente non è considerata una pianta importante. In passato le nostre nonne lo utilizzano per le blande proprietà sedative, bechiche e pettorali. Gli usi tipici del papavero sono quelli relativi a leggere forme di insonnia e ai disturbi dei bambini piccoli (problemi di dentizione, insonnia, coliche, tosse ecc.). Ma, come dicevano, potrebbe essere anche utilizzato come sostanza stupefacente. Sulla vecchia Mesagne-Latiano è lì, alla portata di tutti.Â
Un bel mazzo di papaveri nelle nostre campagne
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