Ieri sera ospite della 266 esima puntata della nostra rubrica “Un caffè con…” il neo sindaco Toni Matarrelli ha esordito parlando della sua famiglia, di quando 44 anni fa nacque a Krefeld, in Germania, figlio di emigranti, della sua vita, dei suoi affetti, delle numerosissime telefonate e messaggi di congratulazioni ricevuti, (non da Pompeo Molfetta con il quale ho chiuso qualsiasi tipo di rapporto, ha detto) della notte insonne, dei progetti per la nuova Mesagne. Poi, addentrandosi nella campagna elettorale e analizzando il voto, si è detto sorpreso come il Pd mesagnese abbia potuto accettare il voto della Lega di Salvini e del Movimento 5 Stelle. “Ma non trascurerò il segnale che la città ha voluto darci”, ha aggiunto. Si è detto amareggiato dell’ennesimo velenoso attacco ricevuto da un parente della sua avversaria politica Rosanna Saracino “che – ha detto – avrebbe dovuto immediatamente prendere le distanze da quanto ha scritto suo fratello. Mi dispiace che non l’abbia fatto. Non si può offendere quasi il 52% del mesagnesi che non hanno votato per la sorella”. Ha concluso: “La nostra è una maggioranza solida numericamente e politicamente e governeremo per cinque anni”.
Oggi Matarrelli sarà a Roma per motivi personali. Da giovedì si metterà a lavoro per l’individuazione dei collaboratori che lo affiancheranno in giunta. VEDI VIDEO
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