Caro Pino, ho voluto inviarti di nuovo il mio messaggio precedente, che era ancora aperto alla speranza e all’ auspicio di un tuo ripensamento. L’odierna ufficializzazione del tuo addio, invece, lascia il posto solo all’amarezza. I tuoi 60 anni di impegno giornalistico, coincidono in realtà, con gli anni più belli della nostra vita e della nostra amicizia, del nostro impegno e della storia travagliata e difficile per lunghi anni, della nostra Mesagne. Siamo cresciuti insieme, spesso anche su fronti contrapposti, ma sempre animati da grandi passioni, da impegno civile e dalla consapevolezza che si poteva cambiare, si poteva invertire, una rotta che sembrava inevitabilmente portare al degrado la nostra amata Città. Alla fine, abbiamo capito che serviva unire le nostre forze, per progettare e realizzare un grande progetto di rinascita. Allora insieme a tanti Amici e Compagni, alcuni dei quali purtroppo, prematuramente scomparsi, abbiamo scritto a mio parere, una delle più belle pagine di storia della nostra Città. Una pagina e un insegnamento da ricordare, e ancora valido, anche per il futuro. A decisioni così difficili e importanti come la tua, bisogna portare il massimo rispetto, pur consapevoli che quella voce comunque ci mancherà. Una voce autonoma, democratica, spesso incazzosa e qualche volta prevenuta, rimasta sempre libera, pur tra le difficoltà crescenti nel tempo, quella voce, lascerà un sicuro vuoto informativo e non pochi rimpianti. Una voce che mancherà ai tuoi lettori sparsi nel mondo, ai quali regalavi un contatto quotidiano con la loro Città, uniti da quel progetto che ricorderai, io sognavo e chiamavo “Mesagnesi nel mondo”. Quella idea, tu non solo l’hai colta, condivisa e fatta tua, ma l’hai anche realizzata con Mesagnesera. Mancherà quella voce ma non solo a loro, mancherà a tutti i tuoi lettori, ai tuoi tanti amici, ma soprattutto mancherà alla Città. Mancherà però anche a te, ne sono certo. Io ricordo con quale entusiasmo e quali difficoltà superavi, e quanto faticavi a stampare le prime copie cartacee del TUO giornale, e poi, con instancabile impegno, lo distribuivi nelle edicole e anche direttamente, nelle mani dei tuoi già affezionati lettori. Ricordo le nostre discussioni, le divergenze ma anche la passione straordinaria, con cui abbiamo affrontato quel periodo di comune esperienza amministrativa. Volevamo abbellire perfino gli orribili “cassonetti”, affidandoli ricorderai, con coraggio, alla fantasia e alla pittura dei tanti giovani, che cominciavano ad emergere nella street art. Poi ancora giornalismo, con la grande intuizione del primo giornale online della Città. Insomma, una vita di impegno straordinario e multiforme, a cui bisogna rendere onore, nel momento in cui questa decisione, rischia di ridurre e indebolire, la vita culturale e democratica della Città. Per questo io continuo a sperare, contando anche sulla tua indiscussa passione civile, che Mesagnesera non chiuda, ma continui ad vivere, anche se sotto altra Direzione. Sono certo che anche con nuova veste editoriale, non potrà che rappresentare anche in futuro, un sicuro riferimento cittadino di informazione, cultura, progresso sociale e civile, oltre che un indispensabile presidio di legalità. Personalmente, augurandoci col Nuovo Anno, lunga e buona vita, continueremo con la nostra amicizia, volendoci bene e sperando in un futuro di pace, democrazia e progresso, per i nostri giovani in particolare e per la Città tutta. Per questo, per questi impegni, ci saremo ancora. Un forte abbraccio. Cosimuccio
Un forte abbraccio all’on. Cosimo Faggiano
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Consiglierei di tenere aperta una finestra, proprio per descrivere in modo caciarone le situazioni caciarione che a Mesagne ci sono, seppure le abbiamo imparate da tempo.
Space dirlo, ma te la immagini una Mesagne senza mesagnesera? Con il primo scemo che vuole fare il giornalista? Almeno così si mantiene un certo equilibrio che se uno dice una cavolata trova qualcuno che gli dice, aspetta…
Se ci deve pensare, ci pensi adesso che ancora la gente viene a vedere il sito, una volta persa l’abitudine, chi lo ha preso il treno lo ha preso, chi lo ha perso lo ha perso.
Direi che visto che si continua sui social tanto vale porre un argine ai social .
Perché una volta perso tutto, sarà molto difficile se non impossibile recuperarlo.