Quel tremendo boato, la tragica mattina del 19 maggio del 2012, quando Giovanni Vantaggiato fece esplodere una bomba dinanzi alla scuola Morvillo Falcone dove persa la vita Melissa. Da ieri, 8 maggio, festa della donna, via Torre S. Susanna si chiamerà via Melissa Bassi.
Una strada che la ragazza conosceva molto bene per averla percorsa migliaia di volte nella sua pur breve esistenza perché abitava proprio lì. Melissa, 16 anni, purtroppo, come ha scritto il Presidente del consiglio comunale di Mesagne Fernando Orsini, non è mai diventata donna. Nessuno vuole dimenticare Melissa perché la sua vita, sacrificata alla sete di sangue delle barbarie umane che purtroppo continuano ininterrotte in molte parti del mondo, serva da monito e il sacrificio della sua vita non sia inutile, uno dei tanti. Ora a Mesagne c’è via Melissa Bassi, c’è una targa ricordo scoperta dalla mamma Rita e dal sindaco Scoditti, ma voluta da tutti, voluta dalla Stato ieri rappresentato da vice ministro Filippo Bubbico, dall’Amministrazione comunale di Mesagne, dal popolo mesagnese. Perché questa città non vuole dimenticare. C’era don Luigi Ciotti, mesagnese ormai di adozione, il prefetto Nicola Prete con il questore Roberto Gentile, il presidente della Provincia, Maurizio Bruno, c’era Antonio Maruccia, in rappresentanza della pubblica accusa che ha ottenuto in appello la conferma della condanna all’ergastolo per Giovanni Vantaggiato, c’erano le compagne di Melissa con il corpo segnato da quell’esplosione, Rita e Massimo Bassi per i quali la vita non sarà mai più la stessa. Sono passati quasi 3 anni da quell’indimenticabile 19 maggio del 2012 ma, come ha detto don Ciotti, la guerra continua: nel mondo ogni giorno muoiono molte, troppe Melisse.
Via Melissa Bassi, per non dimenticare
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