Viveva abbandonato in un tugurio del centro storico nella sporcizia più completa. Poi, per fortuna (?) si è sentito male mentre girovagava tra gli stand di una delle tante sagre che si tengono in città. Caduto a terra per un malore è stato soccorso dai medici del 118 e trasportato presso il nosocomio di S. Pietro Vernotico dove attualmente si trova ricoverato.
Pietro Nachira, 55 anni, vive solo da anni in un alloggio di fortuna di proprietà del Comune, nel centro storico, in via Dei Destro. I figli sono emigrati e raramente tornano a Mesagne. L’uomo vive grazie ai pochi aiuti sociali. Il suo tetto è stato per anni un ricovero di fortuna, una squallida e buia stanza, senza corrente elettrica, finestre e servizi igienici, nel rione più antico della città, il cosiddetto “cuore antico” di Mesagne, quello che gli slogan suggeriscono “tutto da visitare” e che si ritiene la storia della città. Per via Dei Destro durante le feste di fine anno i turisti ed le famiglie mesagnesi passeggiano per visitare il “Natale nel Cuore”. In estate è meta d’obbligo per i turisti, per i numerosi mesagnesi di ritorno nella città di origine assieme ai loro amici del nord: lampioncini, vasi di terracotta con fiori colorati, facciate rinfrescate e imbiancate con la calce. In questi giorni nell’attigua piazzetta Dei Ferdinando si stanno rimettendo a nuovo le basole per l’ormai imminente estate, per i concerti, le sagre, le feste. Siamo nel polmone della città vecchia, dove i pavimenti sono lucidati dallo struscio, dove quando arriverà il caldo saranno montate le giostre felliniane della “Estate Mesagnese”. Proprio lì, a pochi metri il tugurio, la desolazione e la povertà più completa: quella che non si vede, che resta chiusa ad occhi indiscreti, anche se passando si sente un fetore che mozza il fiato.
I vicini di casa avevano più volte sollecitato gli assistenti sociali del Comune ad intervenire. Pietro Nachira aveva sempre rifiutato di essere aiutato: non voleva essere visto, non voleva condividere con nessuno, quasi ci tenesse alla sua privacy. Anche le Forze dell’Ordine erano intervenuti più volte, ma si erano sempre fermati sull’uscio del stamberga dove viveva.
Pietro Nachira spesso lo si vedeva seduto alle panchine di piazza Porta Grande dove passava le lunghe interminabili giornate, o nei pressi di una rivendita di frutta e verdura.
Quando è stato ricoverato in ospedale dopo qualche giorno dal tugurio sono cominciati ad uscire ratti di grosse dimensioni: ed ancora l’allarme dei vicini di casa preoccupati per la salute dei loro bambini e delle tante famiglie che abitano nel quartiere. Questa volta i Servizi Sociali comunali, approfittando anche della sua assenza, hanno finalmente deciso di intervenire inviando sul posto gli operai che hanno aperto la porta: si sono trovati di fronte ad un inferno. Per entrare e portare via le vecchie masserizie hanno dovuto preventivamente mettere guanti e maschera: la stanza era stracolma di indumenti sporchi, di rifiuti organici: tre furgoni strapieni di spazzatura. Poi l’intervento degli operai specializzati di una ditta per disinfestare l’ambiente.
Quando tornerà a casa Pietro Nachira non troverà più il suo tugurio nel centro storico: i servizi sociali comunali provvederanno a trasferirlo in un altro immobile di proprietà del Comune o presso una struttura pubblica.
Pietro che ha vissuto una vita nel centro storico ci resterà male e non sarà facile sradicarlo dal suo abitat. Poi, forse, se ne farà una ragione e capirà che non poteva più vivere in quel tugurio. E chiederà di poter tornare nel “suo” centro storico quando il Comune sanerà le molte abitazioni di sua proprietà o deciderà di privilegiare questi casi umani anziché concedere ad associazioni ed enti le sue strutture pubbliche che potrebbero servire per dare un tetto dignitoso ai sempre più numerosi poveri di questa città.
Non voglio crederci ma è la pura verita’ cio’ che hai scritto … hai detto una cosa “GIUSTA”, forse sia il caso di aiutare tanta gente bisognosa che non ha un “TETTO” per le varie associazioni credo che potrebbero aspettare un altro periodo migliore ,visto che la priorita’ e il “CITTADINO” complimenti per l’ articolo …!!!!! tony tacca