I rappresentanti aziendali hanno ribadito che, per effetto della differenza fra l’incidenza effettiva del costo del lavoro sui ricavi, che risulterebbe del 18%, e quella “ottimale” dagli stessi individuata unilateralmente del 12% (peraltro aggiungendo che anche all’interno del mondo Conad tale incidenza percentuale superi tale ambizioso riferimento) e dalle riduzioni di superfici destinate alla vendita, necessitate dall’adeguamento dei format esistenti al modello Conad, si giungerebbe a quantificare un esubero complessivo di 6.197 dipendenti.
Proseguendo nella illustrazione della componente occupazionale, ci è stato detto che, in termini teorici, il recupero occupazionale che si potrebbe conseguire da una pluralità di soluzioni dovrebbe essere di 3.092 dipendenti, così composti: personale di sede, turnover ordinario 30; personale di rete, turnover ordinario 173; cessazioni tempi determinati (7 di sede e 115 di rete) 122; ricollocazioni presso Conad (13 di sede e 29 di rete) 42; negozi trasferiti a Conad 2.561; negozi trasferiti a terzi 164. Totale recupero “teorico” 3.092.
I predetti 3.092 fra lavoratrici e lavoratori sarebbero, secondo la versione fornitaci dai rappresentanti datoriali, da aggiungersi a quelli impiegati presso i 109 negozi già trasferiti e/o in via di trasferimento al sistema Conad (che, peraltro, hanno subito una variazione sia nel numero che rispetto ai pdv coinvolti: passeranno a Conad l’ipermercato di Vimodrone e il Simpliy Market di Pinerolo e non sarà più trasferito il proximity store di Lecco, che dovrebbe interessare ad un operatore terzo fra quelli coi quali il management aziendale avrebbe in corso delle trattative per collocare la parte restante della rete commerciale non opzionata da Conad).
Si è appreso, altresì, che il Simply Market di Vigna Clara e il MyAuchan di Via Archimede di Roma saranno coinvolti nella procedura di trasferimento a Conad dei prossimi 27 negozi.
Tali proiezioni rispetto agli organici, peraltro già comunicatici in occasione dell’incontro del 30 ottobre scorso al MiSE, dovrebbero essere superati nei fatti, in quanto al 31 ottobre 2019, sempre secondo la versione aziendale, la mappatura degli occupati sarebbe così schematizzabile: organico sede 1.053; Organico rete di vendita Margherita distribuzione spa 8.157; organico rete di endita Sma spa e Sgd spa 5.184. Totale organico 14.394.
A precisa domanda dei sindacati su quali strade percorrere per dare una risposta in termini occupazionali alle lavoratrici ed ai lavoratori ritenuti in esubero, i rappresentanti aziendali hanno illustrato quello che, nelle loro intenzioni, dovrebbe configurarsi come un piano di solidarietà occupazionale costituito dalle seguenti soluzioni (in corrispondenza delle quali, anche se non per tutte, ci sarebbe stata indicata anche la capacità di recupero in termini di unità lavorative):
ricollocazione presso Conad da definire;
ricollocazione presso terzi operatori 903;
ricollocazione presso fornitori da definire;
ricollocazione da Outplacement da definire;
mobilità più incentivo all’esodo da 1.000/1.500;
pensionamenti 230;
flessibilità contrattata 300;
progetto imprenditorialità 30;
turnover (4%) 400.
Tale piano, ad una prima lettura, apparirebbe alquanto aleatorio e, soprattutto, dominato da un’incognita che, allo stato del confronto, dovrebbe essere già stata superata, ovverosia quale sarà l’intensità e la portata del contributo che il sistema Conad intende portare per contribuire alla soluzione del problema occupazionale lamentato da quello che fu il Gruppo Auchan in Italia.
Ci è stato comunicato che l’azienda avrebbe raggiunto nei giorni scorsi un’intesa per la mobilità dei dirigenti che prevede, in estrema sintesi, l’incentivo di 3,5 mensilità più la monetizzazione del periodo di preavviso, che potrà avvenire in due modi: col pagamento del valore dato dalla somma del preavviso e dei contributi a carico dell’azienda, ovvero, in alternativa, col pagamento del preavviso (e il regolare versamento dei contributi all’ente previdenziale). Sempre per i dirigenti sarebbe allo studio il diritto al riscatto dell’auto di servizio.
Relativamente agli ultimi 21 negozi appartenenti ai format più grandi (19 ipermercati e 2 superstore) che transiteranno al sistema Conad, ci è stato fornito il seguente elenco: Ipermercato di Roncadelle (BS); Supesrtore di Rovato 2 (BS); Superstore di Piediripa (MC); Ipermercato di Piacenza
Ipermercato di Bergamo; Ipermercato di Rescaldina (MI); Ipermercato di Torino (Corso Romania); Ipermercato di Venaria (TO); Ipermercato di Mugnano (NA); Ipermercato di Giuliano (NA); Ipermercato di Pompei (NA); Ipermercato di Casal Bertone (RM); Ipermercato di Porta di Roma (RM); Ipermercato di Mesagne (BR); Ipermercato di Melilli (SR); Ipermercato di Palermo (Conca d’Oro); Ipermercato di Catania (Porte di Catania); Ipermercato di Mestre (VE); Ipermercato di Cagliari (Marconi); Ipermercato di Sassari e Ipermercato di Olbia (OT).
Per il trasferimento dei suddetti 21 negozi a Conad, così come dei 31 ad altro “primario” operatore commerciale, ci saranno inviate nelle prossime settimane le preventive comunicazioni, così come previsto dalla normativa.
Relativamente alla richiesta di attivare la procedura prevista dal CCNL DMO per le grave crisi aziendali, le OO.SS. hanno eccepito che, vista la particolare situazione rappresentata dall’ex Gruppo Auchan, che dovrebbe del tutto dismettere le proprie attività entro il 2020, verrebbe meno la ragione stessa di quella particolare procedura contemplata dal contratto collettivo, ovverosia la salvaguardia dell’occupazione e la continuità aziendale. Abbiamo anche osservato che la posizione aziendale risulti essere del tutto carente e ancora tendente a sottovalutare le problematiche connesse ad un effettivo recupero delle posizioni occupazionali sia in seno
alla rete commerciale che alle sedi amministrative ed ai depositi.
Ci sono alcune richieste a cui l’impresa ancora una volta non ha risposto: quali siano le posizioni su cui Conad ha fatto proposte di ricollocazione in Conad senza passare per il confronto sindacale, come siano dislocate sui territori le criticità occupazionali, quanti siano le lavoratrici ed i lavoratori degli appalti e quali potrebbero avere un problema occupazionale.
Inoltre rispetto alla reiterata richiesta delle OO.SS. di responsabilizzare direttamente Conad ed i propri associati sulla ricollocazione di eventuali esuberi e sulle condizioni di lavoro, ancora una volta non ci è stata fornita alcuna risposta.
Allo stato attuale, pertanto, non vengono meno i motivi di preoccupazione che ci hanno indotto nelle scorse settimane a dichiarare lo stato di agitazione.
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