(di Stefania Franciosa da il7 Magazine) Sebbene ci siano voluti sette anni, finalmente l’Ospedale di Mesagne vedrà in funzione la Tac acquistata nel 2011 e mai utilizzata dagli utenti. L’apertura delle agende di prenotazione è prevista per lunedì 17 settembre alle ore 10. Un ritardo dovuto, fanno sapere dall’Asl, a problemi di natura burocratica, soprattutto subentri e fallimenti delle ditte fornitrici ed alternarsi della dirigenza dell’Area Tecnica. La ristrutturazione dei locali che ospitano l’attrezzatura si era conclusa nel 2016, nello stesso anno era avvenuta l’installazione con l’assemblaggio delle apparecchiature e le ordinarie prove preliminari di funzionamento, poi, nel 2017, erano state avviate le procedure per il collaudo definitivo. L’ulteriore stop era arrivato dalla scoperta di un’avaria del tubo radiogeno, dispositivo sostituito nel mese di maggio.
Nei giorni scorsi è arrivata la notizia che in tanti aspettavano, quella Tac sarà, dunque, fruibile, a disposizione di chi ne abbia necessità. Solo il giorno precedente alla comunicazione ufficiale dell’Azienda Sanitaria Locale, vi era stato un sopralluogo dell’Onorevole Giovanni Luca Aresta il quale aveva sollecitato, chi di competenza, ad intervenire su un problema annoso ovvero la presenza, nel nosocomio, di un dispositivo così moderno ma mai utilizzato. La visita del parlamentare mesagnese, fra l’altro, aveva dato vita ad uno scambio di opinioni, abbastanza vivace, con il primo cittadino Pompeo Molfetta che aveva colto l’occasione per invita lo stesso Aresta ad un incontro con l’Asl sullo stato di attuazione del PTA e dunque anche sulla Tac. Da quell’incontro è emerso che la macchina, che risale al 2011, avrebbe una potenza di risoluzione di 16 slice (a fronte delle più moderne che ne raggiungono i 64 ) e che quindi non potrebbe effettuare un tipo di diagnostica complessa, operando, poi, solo per venti ore settimanali. “Se a questo aggiungiamo che la RMN in dotazione presso il servizio di radiologia può effettuare solo una diagnostica distrettuale, prevalentemente articolare, si capisce come il potenziale strumentale per la diagnostica radiologica in dotazione al nostro PTA sia veramente vetusto ed inadeguato alle richieste” è stato il commento del Sindaco Molfetta.
Prosegue il processo di conversione dell’Ospedale “S. Camillo De Lellis” in Presidio Territoriale d’Assistenza anche se non nei tempi attesi e programmati. “Dobbiamo confrontarci con una realtà che è profondamente mutata poiché l’offerta dei servizi sanitari nella nostra città non avrà più le caratteristiche storiche dell’ospedale ma avrà tutt’altra connotazione con una proiezione più rivolta al territorio e più centrata sul tema della cronicità” ha spiegato il primo cittadino al termine della riunione. Ma qual è al momento la situazione? Nell’Ospedale di Comunità sono stati regolarmente attivati i 12 posti letto per adulti ma non i 4 pediatrici, con un tasso di occupazione di posti letto del 60%. Sarebbe stata, poi, espletata la gara per il soggetto gestore dell’Hospice, il centro residenziale per le cure palliative; entro pochi giorni dovrebbe essere indetta la gara per i lavori di adeguamento dei padiglioni individuati al terzo piano ma fra redazione del progetto definitivo ed ultimazione dei lavori dovrebbero passare almeno tre anni. L’Asl avrebbe ottenuto dalla Regione un incremento
dell’investimento per l’Hospice fino a 4,5 ml di euro sugli 8 ml di euro previsti per le opere di adeguamento strutturale dell’intero PTA quindi non è escluso che il numero dei 12 posti letto possa aumentare. Per quanto riguarda la piastra ambulatoriale, sarebbero partiti, anche se non tutti a pieno regime, tutti i servizi previsti, compresi i day service chirurgici. Recente l’attivazione del servizio di nefrologia e di terapia del dolore. Si va completando anche la dotazione strumentale con l’endoscopia digestiva, la cistoscopia, il doppler vascolare. La gran parte di questi servizi (attualmente sparsi), entro la fine dell’anno, dovrebbero essere centralizzati al primo piano. Ed entro il 2018, il Centro di Salute Mentale dovrebbe trasferirsi dove una volta c’era il laboratorio analisi, mentre il Consultorio Familiare si è già spostato al secondo piano. Dopo una lunga attesa dovuta al processo di accreditamento regionale, il 9 Settembre scorso è stato inaugurato, con grande soddisfazione dell’Avis, il centro di raccolta fisso per la donazione del sangue, un risultato importante voluto fortemente da associazioni ed Amministrazione. Ogni giorno dalle 8 alle 12 sarà possibile effettuare la donazione direttamente nei locali del PTA siti al piano terra.
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