In vacanza a Mesagne alla casa dei nonni, ha chiesto di partecipare all’Open Day che ieri pomeriggio l’Accademia Calcio Mesagne ha organizzato allo stadio. Alessandro Marchand (nella foto), 13 anni, vincitore quest’anno dell’ambita Coppa di Parigi di categoria (suoi i 3 gol decisivi della finale), gioca nel La Salesienne, si allena tre volte alla settimana, non salta un allenamento (anche quando c’é la neve), é autonomo (raggiunge il centro sportivo in autobus), é uno studente modello e il prossimo anno frequenterà la terza media. “Ha una bella corsa, é dinamico, rapido, reattivo. Consideri che è solo del 2006”, dice di lui Giovanni Quarta, osservatore per il sud del Sassuolo, ieri allo stadio per vedere questi ragazzi.
Alessandro è stato accompagnato allo stadio da mamma Federica. Naturalmente non poteva mancare nonno Rino. Ma ci sono anche zia Barbara, la sorella Carlotta e la cugina Sara.
Rino, 75 anni, fratello di don Saverio, negli anni 70 dopo l’Accademia d’Arte di Roma si trasferì a Parigi per completare gli studi. Restò in Francia dove portò (e sposò) anche la fidanzata di Mesagne, Anna Maria Stasi.
Rino, centravanti del Csi S. Maria ricorda tutti i suoi compagni di squadra, da Antonio Epicoco e Teodoro Guido, Enzo Librato, Eustachio Montemurro, Romeo Saponaro, ecc. Ci chiede anche di Lino Andriola, “il fenomeno del calcio balilla”, ricorda.
Alessandro quest’anno ha preso parte ad un raduno per giovanissimi del PSG. Con lui c’era anche il fratello di Kylian Mbappè. “Dovrà crescere – gli hanno detto i tecnici -. Le doti ci sono ma, meglio attendere lo sviluppo fisico”. Ci tornerà la prossima stagione.
Nonno Rino torna spesso a Mesagne. “Le mie figlie ed i nipoti hanno un debole – dice -: i calzoni, che ne mangiano in quantità. Per fortuna quest’anno alcuni italiani hanno aperto a Parigi una boutique di calzoni”. Solo per i calzoni tornate a Mesagne? “No – risponde Federica – Mesagne è bellissima, è migliorata tanto, è bello passeggiare nel centro storico dove c’é tanta vita. Ci veniamo sempre con piacere. Un solo problema – aggiunge sorridendo -: incontriamo tanti francesi”. “Un problema invece c’é davvero – conclude papà Rino al quale hanno rotto l’automobile. “Quando cammino in automobile a Mesagne mi sembra di stare sulla giostra dell’autoscontro. Tutti girano senza cinghia e con il telefono in mano”.
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