Il Comune di Mesagne non aumenterà l’Imu. Il prossimo 18 giugno scade la prima rata della tassa sugli immobili che, secondo le disposizioni normative, sarà applicata nella misura delle aliquote previste dal Governo Monti: 0,4% sulla prima casa, a cui occorre sottrarre la detrazione fissa di 200 euro e di 50 euro per ogni figlio a carico, e dello 0,76% su tutti gli altri immobili.
“Occorre distinguere nettamente il dissenso profondo verso questa odiosa imposizione fiscale dall’alto in epoca di federalismo solo a parole, dai doveri che ricadono sui pubblici amministratori e sui cittadini” ha dichiarato il vice sindaco Giancarlo Canuto con delega ai tributi.
Per quanto riguarda le critiche, l’Anci, l’associazione nazionale che raggruppa i Comuni italiani, da tempo ha scelto una dura
contestazione a questa “patrimoniale”, senza però aderire a nessuna obiezione fiscale, che raddoppierà per i contribuenti l’imposta da pagare sulla propria abitazione rispetto alla vecchia Ici. “Di questo tributo, inopinatamente chiamato municipale – aggiunge il vice sindaco -, solo una metà andrà ai Comuni perché il resto sarà di appannaggio dello Stato che incasserà addirittura l’intera somma per poi riversarla agli Enti locali”.
Naturalmente ai cittadini interesserà poco questa “diabolica” distinzione voluta dalla legge quando si vedranno costretti a uscire dalle proprie tasche il doppio di euro rispetto al passato per adempiere ai propri doveri fiscali e, quindi, poco importa per il contribuente se i soldi li prenderà lo Stato o il Comune. “Ma non è
così – spiega Canuto – poiché la nuova Imu raddoppia i costi per il cittadino e riduce l’entrate per i comuni che mentre prima
incassavano, come per il comune di Mesagne, lo 0,65% ora avranno solo lo 0.38% vedendosi spesso costretti ad aumentare le aliquote per recuperare il gettito e per garantire i servizi”.
L’Amministrazione comunale di Mesagne, presieduta dal sindaco Franco Scoditti, non sceglierà la strada di scaricare sui propri cittadini le politiche di bilancio e non aumenterà di un millesimo le aliquote previste dal decreto Monti. “Ci faremo carico del minore gettito con un ulteriore risparmio sulle spese, incentiveremo la lotta contro l’evasione fiscale e resisteremo quanto più a lungo possibile ad ogni aumento della pressione fiscale”.
L’Amministrazione del sindaco Scoditti avrebbe potuto rinunciare ad applicare l’Imu sulla prima casa. “Non l’abbiamo fatto per tre ragioni – continua Giancarlo Canuto -. Innanzitutto abbiamo voluto seguire le indicazioni ministeriali che rendevano
allo stato inutile ogni variazione per la prima rata tranne innescare meccanismi di rimborsi o conguagli successivi. Poi perché in una previsione degli Uffici comunali che confermano la tendenza
secondo la quale oltre il 75% delle abitazioni principali saranno di fatto esentate con l’applicazione delle detrazioni previste per legge. Terza ed ultima ragione, riducendo l’Imu sulla prima casa avremmo dovuto aumentare le altre aliquote già altissime per il tasso (0.76%) ma anche per gli enormi moltiplicatori delle
rendite catastali (160)”.
Per agevolare il lavoro dei cittadini e degli addetti ai lavori l’Ufficio Tributi a predisposto un dettagliato vademecum sulla imposta che potrà essere ritirato presso lo stesso Ufficio Tributi o presso l’Urp. Inoltre sul sito istituzionale del Comune di Mesagne è operativa una sezione tutta dedicata all’Imu con informazioni più sintetiche e meno ostiche. Nella sezione potrà essere calcolata la propria quota di Imu da pagare ed in più i cittadini troveranno un servizio che consente, registrandosi, di collegarsi
all’Ufficio del Territorio, il vecchio catasto, per consultare la propria rendita catastale.