Non sono buone nuove quelle per i pensionati. Secondo quanto previsto dal decreto legge n. 65 del 21 maggio 2015, a partire dal prossimo gennaio 2017 le pensioni non saranno più disponili a partire dal primo giorno del mese, ma solo dal “secondo giorno bancabile”, come stabilisce l’articolo 6 del provvedimento legislativo. Il cambiamento, secondo quanto sostenuto dall’istituto previdenziale italiano mediante il sito, è relativo a tutti i pagamenti relativi ai trattamenti previdenziali: quindi dalle pensioni ordinarie alle indennità di accompagnamento per gli invalidi civili, alle rendite vitalizie erogate dall’Inail. Ma cosa cambia nello specifico? L’assegno previdenziale del prossimo anno, non sarà più disponibile e quindi prelevabile, sul conto del contribuente il primo del mese (cosa che da anni era invariata), ma scalerà al secondo giorno bancabile: nel caso di gennaio, martedì 3 gennaio. È solo previsto, quindi, un leggero allungamento dei termini di pagamento, ma non conseguenze di alcun tipo sull’importo erogato. Ovviamente, questa modifica peserà soprattutto sulle spalle degli italiani che vivono con i piccoli assegni di pensioni che percepiscono ogni mese, spesso utili anche a sostenere le famiglie dei giovani con famiglia e senza lavoro. Il lasso temporale da aspettare, prima di poter usufruire della pensione, potrebbe ritardarsi ulteriormente se uno dei due giorni interessati dall’accredito fosse festivo o dovesse cadere proprio su un ponte: l’accredito, in questo caso, ritarderebbe ancora di più.
A partire dal da gennaio 2017, le pensioni non saranno più pagate il primo del mese.
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