ORIA – L’hanno “pizzicato” a bordo di un’auto rubata e in compagnia di una prostituta bulgara, ma lui ha tentato la fuga cercando di speronare l’auto dei carabinieri. Raggiunto poco dopo dai militari, è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. Si è conclusa con le manette ai polsi, l’avventura di Mario Iurlaro (nella foto), oritano di 60 anni, che ieri pomeriggio viaggiava con la massima tranquillità a bordo di una Fiat Panda, risultata rubata in mattinata a Martina Franca, in provincia di Taranto.
L’uomo, ignaro del fatto che la vettura fosse dotata di allarme satellitare, si era spinto nelle campagne vicine a Restinco, a pochi chilometri del capoluogo, evidentemente alla ricerca di sesso a pagamento. I militari dell’Arma del Nucleo radiomobile di Brindisi, dopo aver ricevuto dalla Centrale operativa l’allerta per la ricerca dell’autovettura, hanno intercettato il veicolo in una strada interpoderale in prossimità di una masseria nelle zone rurali di Restinco, dove risultava radiolocalizzata secondo le indicazioni satellitari.
Il conducente del mezzo alla vista dei carabinieri ha pigiato sull’acceleratore bruscamente, tentando di speronare frontalmente la loro autovettura, per guadagnare la fuga e urtandola con lo specchietto laterale. La Fiat Panda è stata bloccata al termine di un breve inseguimento dopo che il malvivente, perdendone il controllo, ha urtato contro un grosso masso posto sul ciglio della strada, terminando la corsa nel canale di scolo delle acque piovane a ridosso della carreggiata.
Mario Iurlaro è stato condotto presso il Comando carabinieri e, al termine delle formalità di rito, tradotto nel penitenziario di via Appia a disposizione dell’autorità giudiziaria. Dinanzi al magistrato di turno dovrà rispondere delle accuse di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.
Pare che i ladri d’auto si stiano sempre più specializzando nel criptare i codici degli antifurti elettronici. Anche i dispositivi più moderni, considerati molto efficaci, sarebbero stati violati in molte occasioni. La Fiat Panda, secondo una recente indagine, sarebbe fra le più richieste dai ladri perché di solito sprovvista di antifurto o immobilizzatore elettronico.
E’ andata invece male all’arrestato, al quale è capitata una delle pochissime autovetture di questo tipo dotate del costoso sistema d’allarme satellitare, di solito installato su furgoni portavalori o su vetture molto costose. L’utilitaria si presterebbe ai furti su commissione, per recuperare facilmente pezzi di ricambio e centraline elettroniche, molto richieste da organizzazioni criminali che trafficano con i ricambi.
Negli ultimi anni si registra comunque un netto calo dei semplici furti di autoveicoli, mentre persiste il cosiddetto “furto d’uso”, compiuto allo scopo di poter disporre di un mezzo di trasporto provvisorio per compiere azioni criminose. I malviventi, di solito, attaccano veicoli sprovvisti di sistemi di allarme e che si trovano in zone dove il furto è meno rischioso. Poi, una volta terminato l’utilizzo, le auto vengono portate in zone di campagna impervie e date alle fiamme per cancellare ogni possibile traccia.