“MESSAPIA o della città ideale”, é l’ultimo lavoro del prof. Gino Argentieri, un saggio critico sull’utopia messapica di Cataldo Antonio Mannarino (1568-1621) Prezzo: euro 15,00 Pagine: 108 Categoria: saggistica.
E’ un’opera che rievoca una importante pagina cinquecentesca della storia culturale di Mesagne; opera giunta alla pubblicazione per i nostri tipi in coincidenza del tutto casuale col criminale attentato del 19 maggio alla Scuola Morvillo – Falcone di Brindisi, che ha provocato la morte di Melissa Bassi ed il ferimento grave di un gruppo di ragazze, tutte di Mesagne.
Questa città si è trovata improvvisamente al centro di un profluvio di analisi e commenti seguìto al tragico evento, con una rappresentazione di sé – a dir poco – non corrispondente alla sua storia, che vanta tradizioni secolari di cultura, economia e società, le quali sono state totalmente oscurate dalla bomba, anche mediatica, che l’ha investita, conferendole ancora una volta, in modo sommario e acritico, e dunque inaccettabile, il marchio di “città mafiosa”. E’ per queste ragioni che facciamo conoscere un lavoro che delinea tutt’altra storia della città messapica, sulla base di una rigorosa ricerca storico-critica. L’Autore offre una lettura critico – divulgativa del manoscritto, un saggio teologico-politico su un’utopia determinata nello spazio e nel tempo.
Luigi Argentieri ha operato per decenni tra Brindisi e Mesagne come ordinario di storia e filosofia nei licei, dividendosi tra attività didattica e “politica politicante”. Di lui si è scritto che «appartiene a quella categoria di studiosi non accademici dei quali la Puglia e il Mezzogiorno vantano ottime ricerche ed apprezzati lavori». Ha prodotto una varietà di articoli, commenti e pubblicazioni minori sulle vicende locali e nazionali viste in parallelo, segnalandosi in particolare con una corposa biografia di Giovanni Messe (1997, Burgo Editore, Bergamo), posta al crocevia di
tematiche storico-politiche sulle quali continua a lavorare.