Caro Direttore, in occasione del 70° anniversario della Liberazione, vorrei dare un mio personale contributo alla celebrazione di tale importante data.
Come forse ricorderai è da più di un anno che sto effettuando una ricerca sia sui caduti mesagnesi della Seconda Guerra Mondiale che sui partigiani e antifascisti originari della nostra città che si impegnarono nella Guerra di Liberazione e nella lotta contro il fascismo. Purtroppo questa mia ricerca procede a rilento in quanto sono costretto a occuparmene nei (rari) ritagli di tempo che la mia professione concede.
In occasione del 25 aprile dello scorso anno ti inviai – e tu pubblicasti – un elenco di 17 partigiani originari di Mesagne operanti in Piemonte (di cui solo uno caduto). Quest’anno non intendo inviarti nominativi, di cui sono comunque in possesso, ma vorrei contribuire con qualche notizia breve e di carattere più generale.
# La prima notizia, forse la più importante per la nostra Comunità: all’elenco dei Caduti mesagnesi nelle “GUERRE mcmxxiii – MCMXLV”, inciso sul Monumento sito all’ingresso del nostro cimitero comunale, mancano purtroppo 29 nominativi (tra cui i 10 citati nel seguito). Sono giunto a questo risultato incrociando numerose basi-dati, provenienti dalle fonti più disparate. Sarebbe auspicabile che l’Amministrazione comunale ponesse rimedio a questa situazione al fine di restituire dignità e di rendere onore a questi suoi caduti, rimasti certamente nel cuore dei loro familiari ma risultanti inesistenti per la Città.
# Altro capitolo importante è quello relativo ai partigiani: allo stato attuale si può documentare che i mesagnesi dichiarati partigiani – operanti nei più diversi “teatri” della Resistenza al nazifascismo – sono 24: 17 in Piemonte, 3 in Toscana, 2 nelle isole dell’Egeo, 1 in Lombardia, 1 in Croazia. I partigiani caduti sono 4.
# Sono inoltre documentati 32 antifascisti schedati dal regime fascista, alcuni dei quali hanno dovuto sopportare il confino presso le località più disparate.
# Una menzione particolare meritano 2 mesagnesi della Brigata Garibaldi, combattenti per la Libertà in Spagna: il ben noto Eugenio Santacesaria (caduto) e un Rini (ferito, il cui nome è da accertare).
# In relazione agli internati e ai deportati, infine, il discorso è più complesso e comunque in fase di accertamento. Ad oggi è stato possibile reperire informazioni su 7 deportati nei lager (di cui 5 lì deceduti), ma so per certo che i numeri sono molto più alti, specialmente per quanto riguarda gli IMI – Internati Militari Italiani.
Per incrociare le informazioni di tutte le fonti è stato necessario un lavoro lungo e certosino. Le difficoltà da affrontare in una ricerca di questo tipo sono di diverso genere e di diverso livello – lo dico per i più giovani – ma superabili con la giusta dose di tenacia e di passione civica.
Ai più giovani potrebbe inoltre interessare sapere che questa ricerca si basa sulla consultazione, non sempre agevole, di libri, di articoli, di materiale archivistico vario, di basi-dati informatiche pubbliche e private, di colloqui personali con specialisti del settore, ecc. Tanto per dare un’idea, le fonti finora consultate sono circa una ventina. Nessuna base-dati è esente da errori, nessuna è esaustiva, tutte sono incomplete, anche quelle comunali e quelle ministeriali: per questo è importante incrociarne le informazioni. Un aiuto non trascurabile nel reperimento delle fonti d’archivio mi è stato fornito dagli amici Giovanni Cazzato e Mario Vinci.
La ricerca è ancora in corso, ma ormai in fase di completamento. La mia intenzione è quella di realizzare una pubblicazione in formato cartaceo/elettronico che raccolga tutto il materiale accumulato e tutte le informazioni fin qui reperite. Penso sia il minimo che io possa fare per onorare i nostri concittadini che hanno contribuito, a volte fino all’estremo sacrificio, alla lotta per la Libertà e la Democrazia.
BUON 25 APRILE, VIVA IL 25 APRILE! Cosimo Greco