Qualche settimana addietro era solo un timore. Ora è una certezza. Il presidente della squadra di calcio Luigi Devicienti (nella foto) lascia. Ieri mattina ha provveduto a protocollare al Comune una sua lettera indirizzata al sindaco Franco Scoditti e all’assessore allo Sport, Maria De Guido, nella quale annuncia la sua decisione di lasciare il Boys Mesagne. Prima della lettera ufficiale, aveva telefonato al primo cittadino per annunciare la sua intenzione.
A Luigi Devicienti è stato sufficiente un solo anno per capire quanto sia difficile fare sport in questa città dove da anni c’è scarso interesse verso le problematiche sportive. Gli sport più popolari, calcio e basket, languono. Negli anni novanta Mesagne era considerata la culla del basket provinciale e regionale. Allora si riuscì a costituire una società ad azionato popolare e Mesagne visse cinque stagioni in serie B2. Il calcio, con presidente Vincenzo Todisco, fu una meteora nel campionato di Eccellenza. Solo il Volley, con la promozione in serie B2, riesce a stare al passo con le città vicine. E tutto questo nonostante che nel frattempo sia stato costruito il nuovo stadio che poteva e doveva essere uno stimolo per il calcio. Così non è stato. Anzi, alla luce di quanto sta avvenendo, sembra che il nuovo stadio sia una palla di piombo ai piedi dell’Amministrazione comunale che è in difficoltà per trovare i fondi per una ristrutturazione. Lo stato di semiabbandono dello stadio di contrada Tagliata potrebbe essere una delle cause che potrebbero aver indotto il presidente Devicienti a rompere gli indugi e a decidere di lasciare.
“Nel nuovo bilancio recentemente approvato in Consiglio comunale non c’è un euro per la ristrutturazione dello stadio – dice Luigi Devicienti -. Non solo. Nel piano triennale delle opere pubbliche non è previsto nessun intervento per tentare recuperarlo a pochi anni dalla sua inaugurazione. A mio parere questo, ma non solo, è il metro per misurare l’interesse dell’Amministrazione comunale verso il calcio di questa città. Di fronte a tale indifferenza perché dovrei continuare a fare sacrifici personali per mantenere in piedi una società che si scontra quotidianamente con la freddezza della città?”.
C’è amarezza nelle parole di Luigi Devicienti che nella passata stagione, pur tra tanti errori dovuti in gran parte all’inesperienza e alla scarsa conoscenza del mondo del calcio, aveva cercato di dare una nuova impronta. Ed ha deciso di chiudere definitivamente. Non ci saranno passi indietro. “Quando telefonicamente ho manifestato questa mia intenzione al sindaco Scoditti, non mi sono sentito incoraggiato. Ha preso atto è basta. A Brindisi il sindaco Consales sta facendo i salti mortali per costruire una cordata di imprenditori per salvare il calcio, ad Ostuni gli amministratori sono i primi sostenitori della squadre di basket e di calcio. Lo stesso discorso vale per Francavilla Fontana e Cellino San Marco. A Mesagne questo non c’è. E allora? Di cosa stiamo parlando. Lo stadio di contrada Tagliata è inagibile: piove negli spogliatoi, non ci sono strade d’ingresso, non esiste un parcheggio, i pochi spettatori lo raggiungono con disagio sia d’inverno che in primavera, il terreno di gioco è staccato in più punti, l’impianto di illuminazione è inagibile così come l’impianto di irrigazione nonostante i numerosi e dispendiosi interventi. Una struttura nata male che rischia di andare distrutta dopo pochi anni. Ma ai nostri Amministratori questo evidentemente non importa. Mi spieghino perché dovrei continuare a stornare fondi importanti alla mia famiglia e alla mia azienda quando questo problema sociale non interessa? Raramente gli amministratori sono venuti alle partite casalinghe e solo su nostro pressante invito. Eppure furono loro a pressarmi la scorsa estate per salvare il calcio mesagnese”.