La Uil pensionati di Brindisi entro il mese di settembre, vi sarà una mobilitazione sulla sanità contro i tagli sul welfare. Il sindacato dei pensionati conosce la realtà sul grave peggioramento dovuto alla crisi economica che rallenta la crescita a livello globale. Ciò che la Uil pensionati non riesce a comprendere, è il perché dei provvedimenti governati sono dettati dall’ossessione del debito e della stabilità economica. Il disegno diventa il taglio delle risorse e l’aumento delle disuguaglianze tra ci cittadini, invece di favorire la crescita. Il governo sta ledendo i diritti dei pensionati e indebolendo il Welfare. La riforma delle pensioni, lo spending review, la riforma del lavoro e la scelta di tagliare gli ammortizzatori sociali, oltre ad essere sbagliate producono nuove diseguaglianze e inducono le famiglie e i pensionati a dire “basta”di non farcela più. Facendo un’analisi dell’andamento del credito al consumo negli ultimi 10 anni, nel 2012 si prevede una contrazione del -5% e si evidenzia nelle famiglie il – 2.4% per il credito al consumo, +1% per i prestiti nell’acquisto delle abitazioni e + 0.5% per la dinamica degli altri finanziamenti. Dall’analisi della spesa dei Comuni emerge che nel 2008 che la media pro-capite è di 111, con una distribuzione non equa territoriale: si va di 30 euro pro-capite a un massimo di 280 euro nella provincia autonoma di Trento. I 4 miliardi di euro, che si aggiungono agli oltre 12 miliardi di euro, formano una cifra complessiva di 16 miliardi di euro nel triennio 2012 – 2014, che vengono sottratti al Fondo sanitario nazionale, di cui qualcuno si prevede nel territorio brindisino, mentre tenuto conto dell’inflazione, il potere di acquisto delle famiglie nel 2011 è diminuito dello 0.5%.
Bene è la lotta all’evasione fiscale perché si è tornati ad un’equità nel pagare le tasse, ma la riforma delle pensioni e del Lavoro e i tagli al welfare e alla sanità sono scelte che appesantiscono lo stato sociale delle fasce più deboli. Secondo il sindacato della Uil pensionati le priorità sono nella ricerca e nello spostamento delle risorse ed evitando sprechi e consulenze, il ricavato potrebbe dare sollievo alla sperimentazione scientifica sanitaria (e in particolare a quella oncologica (vedi Ipilimumab) la malattia del secolo). La Uil pensionati chiede alle Farmacie di dare, anche quando non viene richiesta, un’aggiornata informazione, specie se sono anziani e pensionati, sull’uso dei farmaci e la presa visione dell’etichetta delle avvertenze. Ciò evita un’errata assunzione e abuso del farmaco, ma ne consente un uso oculato della medicina. Il 50% degli utenti del servizio sanitario sono anziani e pensionati, che con la loro bassa pensione, di cui il 75% è inferiore a 1000 euro, sono costretti, senza avere un miglioramento della qualità e della quantità dei servizi, a privarsi anche della tazza di latte per pagare le medicine, aumentate da nuovi ticket e superticket, “una nuova tassa sulla salute”. Il peggioramento è evidenziato nei LEA (livelli essenziali di assistenza, nell’accentuazione della riduzione della revisione della spesa sanitaria e dei sevizi socio-sanitaria e con la cancellazione dei 80 mila posti letto e chiusura di centinaia piccoli presidi sul territorio nazionale. Secondo la Uil pensionati il governo Monti, pur affrontando la questione dei risparmi, non scioglie i veri nodi su cui occorre incidere per una strutturale razionalizzazione della spesa pubblica e il provvedimento sulla spending review non segna la svolta sulla riduzione dei costi della politica. L’attuazione di tale decreto incide fortemente sui lavoratori e sui pensionati, che finiscono, così, per pagare le inefficienze e le incapacità della cattiva gestione delle istituzioni ascrivibile ai limiti di un livello politico che, ancora una volta, ne sostanzialmente indenne. I pensionati e gli anziani non possono permettersi di subire questa condizione di un aumento delle disuguaglianze e di un peggioramento della quantità e della qualità dei servizi.