Nel leggere la nota stampa del PD in merito alla questione del mantenimento della sede del giudice di Pace di Mesagne, abbiamo avuto l’impressione che la stessa fosse stata estrapolata da un romanzo di Samuel Beckett noto autore della commedia dell’assurdo.
Siamo favorevolmente impressionati, non vi è dubbio, per questo slancio di saggezza da parte della neo dirigenza del partito, che finalmente pensa che sia opportuno non mortificare ulteriormente il nostro territorio già privato di molti servizi ed efficienze consolidate – vedi l’ospedale San Camillo – e oggi anche di importanti uffici giudiziari. Tuttavia molte delle cause di questi eventi, non possono non essere riconducibili, direttamente e indirettamente, alla politica scellerata regionale e comunale del Centro Sinistra. Ci sorprende ad esempio, come oggi al Pd, sorgano dubbi sul futuro dell’ospedale di Mesagne, quando solo qualche mese fa, il Sindaco Scoditti e il consigliere regionale Matarelli, giubilavano per un nosocomio cittadino salvo, ma che nella realtà si preannunciava come l’ennesimo imbroglio delle “poetiche” politiche vendoliane.
In ambito locale, sorprende ancor di più l’appello che i dirigenti del Pd rivolgono al Sindaco Scoditti ad adoperarsi nel trovare fondi per salvare gli uffici del Giudice di Pace, visto che nessuna voce si alzò, dalla stessa dirigenza dei democratici, quando due anni fa, in consiglio comunale, le opposizioni, al fine di contenere le spese, chiedevano di trasferire l’ufficio giudiziario in parola in strutture pubbliche; il dubbio è che tali appelli arrivino troppo tardi e rappresentino, per il Pd, un tentativo estremo per salvarsi la coscienza oltre che la faccia. Come risulta dagli atti amministrativi, dai fatti, e da altre circostanze vi è stato in questi anni, uno spreco enorme di risorse, fra continui affidamenti diretti per controverse situazioni emergenziali, tra onerose e dubbie proroghe in luogo di più opportune e convenienti gare d’appalto per servizi fondamentali come quello dei rifiuti; per passare, nota dolentissima, all’incomprensibile riluttanza ad operare un trasferimento proprio di quegli uffici del Giudice di Pace presso l’ex scuola Marconi, nonostante l’assessore Vizzino, avesse annunciato pubblicamente, nel novembre 2010, che il trasferimento sarebbe avvenuto. Ciò avrebbe consentito di risparmiare risorse importanti che oggi sarebbero state utilissime, per le casse comunali, in tempi di spending review. Come è a tutti noto però, nel plesso dell’ex scuola media vi sarà spazio solo per i vigili urbani e per un centro di recupero per minori, fra l’altro finanziato per metà dal ministero degli interni, mentre dell’altra metà (circa duecento mila euro) dovrà farsi carico il comune di Mesagne.
È il caso di ricordare che già da tempo le nuove politiche di finanza locale avevano invitato le Pubbliche Amministrazioni al taglio degli sprechi. Nessuna politica che andasse in questa direzione è stata promossa però dall’attuale amministrazione. Oggi ci si limita a fare appelli ed a chiedere soccorso ai comuni limitrofi, nella speranza di salvare l’ufficio del Giudice di Pace e riparare dunque al malgoverno della giunta Scoditti; per tali motivi ci permettiamo, sommessamente, di rivolgere anche noi un appello al PD: quando si fanno simili nobili enunciazioni, sarebbe opportuno che per onesta intellettuale e rispetto nei confronti dei cittadini si facesse anche una opportuna e dignitosa autocritica.