BRINDISI “E’ la seconda volta, nel giro di pochi giorni, che sono costretto a registrare come in questa città il rispetto della legalità e delle norme del vivere comune vengono confuse con atteggiamenti xenofobi che non appartengono alla mia cultura e neanche alle scelte programmatiche fatte dalla maggioranza che guida il Comune di Brindisi”.
Lo afferma il sindaco Mimmo Consales in riferimento ad una nota di “Brindisi Bene Comune” sulla vicenda del dormitorio (nella foto).
“Basta leggere con attenzione il documento di Brindisi Bene Comune – aggiunge il sindaco Consales – per rendersi conto che denunciare situazioni paradossali che costringono tanti immigrati a vivere in condizioni disumane rappresenta una sorta di reato. Lo stesso movimento si indignò quando in campagna elettorale denunciai lo stato di degrado del dormitorio di via Provinciale per San Vito ed oggi si indigna perché evidenzio situazioni ben oltre il limite della legalità. Il problema, secondo questo movimento, si sarebbe risolto qualche mese fa non parlando di questo argomento ed oggi astenendosi dal rilevare ciò che accade nel dormitorio. Come dire, insomma, che è meglio attenersi al vecchio detto ‘occhio non vede cuore non duole’ e, quindi, far finta di nulla, continuando a far vivere questi immigrati in uno stato di profondo degrado. L’Amministrazione comunale è riuscita a reperire, in un momento certamente non facile per gli Enti locali, i fondi necessari per interventi urgenti attraverso cui ripristinare quanto meno condizioni di sicurezza anche dal punto di vista igienico-sanitario. Dell’argomento, inoltre, ho parlato con esponenti della Regione Puglia e degli altri Enti territoriali e nei prossimi giorni convocherò in vertice per affrontare in maniera congiunta questo problema. Il Comune di Brindisi, inoltre, si sta candidando ad un finanziamento pubblico per realizzare una struttura idonea e definitiva. “Brindisi Bene Comune”, pertanto, si sarebbe risparmiato una brutta figura se avesse acquisito informazioni prima di fare affermazioni azzardate. Quanto, infine, alle accuse di comportamenti xenofobi, per fortuna parla la storia di ognuno di noi e l’impegno personale che va molto indietro nel tempo, anche rispetto al ruolo politico-amministrativo che occupo attualmente”.