NOI NON CI ARRENDIAMO ……..
Nella donazione del 27 maggio presso la Parrocchia di S. Antonio si ripresentano i disagi della settimana precedente, continua lo scrollamento generale e qualcuno è convinto che così va bene tanto alla fine le donazioni si fanno lo stesso. Noi invece continueremo a dire no e non ci arrenderemo.
Lo facciamo perché vogliamo tutelare la salute e la “pazienza” dei nostri donatori, il rispetto dei lavoratori, spesso sottoposti ad un notevole carico di lavoro e forse le nostre motivazioni di volontari sempre più demotivati e rassegnati e in alcuni casi con la voglia di abbandonare.
Il Direttore Generale della ASL in data 23 maggio dirama una nota in risposta al nostro comunicato stampa del 20 maggio, tendente a giustificare la situazione, non sappiamo se con lo spirito di risolvere il problema o preoccupata perché magari i problemi sono arrivati alla stampa.
Nella risposta la dott.ssa Ciannamea fa riferimento alle restrizioni economiche della Regione Puglia per cui non si può far fronte a spese per le donazioni festive. Ma non ci sono dei protocolli da seguire? Ci chiediamo se la Asl preferisce spendere risorse per comprare il sangue da altre strutture (sino a quando ci sarà la disponibilità) spendendo come è successo nel mese di gennaio circa 70.000,00 Euro. Quante raccolte itineranti avremmo potuto fare Gent.ma Direttrice?
Un manager pubblico, “forse” deve porsi il problema!
Ma veniamo a quelli che sono i processi di donazione a cui assistiamo negli ultimi tempi: gente che aspetta oltre 2 ore per donare e ci chiediamo se in quella situazione tornerà più a farlo.
Si, perché noi ci preoccupiamo non solo di sensibilizzare la gente, ma di far diventare la donazione un programma di vita, un’ impegno non occasionale. E poi in quale situazione lavora il personale, con carichi di lavoro inaccettabili, può un medico selezionare dai 120 ai 140 donatori? Il protocollo non prevede un medico ogni 35 donatori?
E se succede qualcosa, se nel marasma generale qualcosa non va per il verso giusto di chi saranno le responsabilità? Lei Direttrice, fa riferimento a donazioni che dovrebbero attestarsi sulle 70 sacche. Pensiamo che i donatori sono tipo una fornitura di medicinali, ne ordiniamo 70 pezzi e sono quelli che ci arriveranno.
Noi crediamo che il lavoro del volontariato sia ben altro, e l’AVIS, ci scusiamo per la presunzione, ha assolto in modo egregio il suo compito portando la Asl brindisina a raggiungere l’autosufficienza. Un risultato che si sta progressivamente minando e di cui ognuno si assumerà le sue responsabilità.
Riteniamo Dott.ssa Ciannamea che in questo momento sarebbe opportuno fare squadra, e Lei insieme a noi e a tutto il personale ASL, dovremmo lottare affinché le risorse destinate per pagare il personale impegnato nelle raccolte di sangue siano adeguate.
La contrapposizione servirà solo a far esplodere “una macchina perfetta” di cui qualcuno dovrà forse dare conto. Noi come associazione sentiamo il dovere civico di denunciare, ponendoci a difesa dei diritti del malato e dei soggetti più deboli, e non ci sottrarremo a tutte quelle azioni che possono in qualche modo tutelare la salute della gente e nel caso specifico dei nostri donatori.