29 Maggio Giornata della Legalità. La mia è iniziata con uno sguardo al balcone della sede della CGIL in Piazza Vittorio Emanuele II, dove appaiono spesso degli striscioni per le occasioni più disparate; “Cooperare Insieme Garantire Legalità” acronimo di CGIL, è stato il Buongiorno per quanti passavano di là ieri mattina.
Il Consiglio Comunale dei ragazzi con Don Ciotti nell’Aula Consiliare, il colorato e chiassoso corteo che ha sfilato per le vie della Città. Questa è stata Mesagne. Doveva essere una festa, a conclusione dei percorsi di Legalità avviati nelle scuole: Maggio, perché l’anno scolastico è agli sgoccioli; Maggio, per ricordare l’impegno di Falcone e Borsellino; da quest’anno: Maggio, per Melissa!
No, non c’è stata una grandissima partecipazione, stando a quanto si sente in giro. E questo è un segnale negativo: si dimezzano le telecamere, e cala pure lo share della popolazione. Si ritornerà ben presto alla normalità, le iniziative sulla Legalità saranno semi-deserte, e non ci saranno più concerti ed eventi “Per Melissa”. Il dolore sarà “esclusiva” della famiglia e di quanti hanno conosciuto questa ragazza.
La scorsa settimana c’è stato un convegno davvero interessante nell’Auditorium del Castello “Economia, Territorio, Legalità” tenuto da docenti universitari; lo confesso anche io ci sono stata appena 10 minuti, ma ho preso qualche piccolo appunto. Diserto volutamente altri tipi di iniziative, dove ci sono ancora le telecamere, che hanno ancora qualcosa da raccontare.
Ho seguito quanto accaduto in mattinata nella nostra affranta e ridente cittadina, attraverso i social network, costantemente aggiornati; purtroppo ci sono dei doveri quotidiani improrogabili. Sole e chianche lucenti, sole e cumuli di macerie. Il nord continua a tremare, e il pensiero corre veloce ad amici e parenti. Chiudi finestra.
Ho raggiunto Piazza Orsini, il salotto buono, in tardo pomeriggio. Tanti striscioni: “Perché ognuno scelga da che parte stare”.
I bambini che sono saliti sul palco, hanno scelto di stare dalla parte della Legalità. Mi ha colpita particolarmente questa frase letta da uno di loro: “Noi studiamo la Costituzione per discernere il bene dal male”. Grembiulini stirati, ciocche di capelli ribelli. Una maestra mi ha detto: “Dicono che dobbiamo parlare di queste cose nelle scuole, ma non lo sanno che noi lo facciamo ogni giorno, mica solo in occasione di queste giornate!”. Come darle torto, nei miei ricordi di bambina ci ho ritrovato una delle canzoncine che è stata cantata: “Goccia dopo goccia”.
Questione di Legalità. L’ho già scritto in un’altra occasione che noi, a Mesagne, siamo un po’ fissati con la Legalità. La mia faccia per esempio ce la mettevo pure prima che la Legalità diventasse una moda, più che una pratica quotidiana. Ho sempre saputo da che parte stare.
Ma io, sono un buon cittadino? La Legalità non è solo ascoltare I 100 passi a tutto volume, citare Peppino Impastato, utilizzare come foto profilo Facebook la bellissima istantanea che ritrae Falcone e Borsellino, col loro sorriso sornione. Vediamo un pò, attraverso sulle strisce pedonali, non parcheggio dove c’è il cartello “Passo Carrabile”, se d’estate mi capita di vedere un piccolo incendio in campagna lo segnalo; però una volta quando ero al nord, nella civilissima Ferrara, non ho pagato lo Spritz! Sono scappata via. Lo confesso. Forse non sono proprio un buon cittadino.
Le riflessioni da fare sono davvero tante, prima o poi il Direttore, mi caccerà via dalla Redazione per questi interventi estemporanei che mi concedo. Tutta colpa di Franco Arminio, autore di “Terracarne” che ho avuto modo di ascoltare la scorsa Domenica, mi ha scritto questa dedica sul libro: Spero che tu diventi paesologa. E il paesolgo è uno che guarda tutto!
Cosa rimane del 29 Maggio? Uno striscione con le manine dei bambini della Scuola Materna Borsellino, lo stesso che c’era ai funerali di Melissa; la speranza che quei bambini, diventino cittadini migliori e che le loro mani si macchino solo di azioni buone. Lunedì sera in Biblioteca, altro momento di riflessione, con Goffredo Fofi; ci ha detto chiaramente che noi generazione di 30-40enni, siamo davvero fregati. Ecco perché non mi rimane che sperare in quei sorrisi, e in quelle vocine così forti e determinate.
Rimane l’immagine di una bambina con le treccine bionde, piccola piccola, che tirava la mano di Fabio Marini (e lui proprio piccolo non è), si faceva spazio per arrivare in prima fila e godersi il bellissimo spettacolo. E rimane anche qualcosa di buono, in senso commestibile: i pomodorini secchi di Libera Terra. Non avevo mai acquistato quei prodotti. Sono la fine del mondo, perchè hanno il sapore della Legalità.