L’attività di monitoraggio e contrasto dei carabinieri di Brindisi rivolta alla tutela del bene collettivo della sanità pubblica lo scorso dicembre ha individuato 15 siti interessati dall’abbandono dei rifiuti per i quali sono state interessate le Autorità preposte per le opere di ripristino e bonifica. Tali interventi contribuiscono a restituire al territorio quella bellezza paesaggistica che troppo spesso viene calpestata. Tali comportamenti, connotati da scarsissimo senso civico, dequalificano il territorio, riverberandosi pure in maniera indiretta sullo stato di salute anche economico della provincia, danneggiandone la qualità della vita, l’immagine e l’”appetibilità” per tutti quei turisti, anche stranieri, che puntano a voler trascorrere qualche giorno nel territorio provinciale e nazionale. Pesanti sono le ripercussioni sanzionatorie per i trasgressori di questa normativa punibile con la sanzione amministrativa pecuniaria fino a 3.000€, cifra che viene raddoppiata per raggiungere i 6.000€ qualora lo sversamento riguardi rifiuti pericolosi (materiali infiammabili, corrosivi, di provenienza industriale, amianto, ecc.).
Per quanto concerne le discariche incontrollate che si notano lungo gli assi viari, costituite da accumuli di rifiuti collocati all’interno delle piazzole di sosta, dei canali di scolo, sulle complanari e sulle scarpate oggetto di monitoraggio nei vari Comuni, i carabinieri le segnalano alle autorità competenti. A tal riguardo, ogni Amministrazione comunale può imputare all’ente proprietario della strada l’omessa vigilanza, con gli obblighi di rimozione e smaltimento ed il ripristino dello stato dei luoghi. Vanno in questa direzione le pronunce di alcuni T.A.R. (Campania, Puglia), riguardo la legittimità dei provvedimenti comunali che impongono all’ente gestore di provvedere alla pulizia dai rifiuti abbandonati sulle strade statali in gestione e al relativo corretto smaltimento. I Tribunali amministrativi, in sostanza, hanno affermato che in assenza dell’individuazione del responsabile, vada ascritta all’ente gestore a titolo di colpa la mancata adozione delle misure necessarie volte ad evitare il deposito di rifiuti da parte di terzi, non avendo usato l’ordinaria diligenza che prevede un obbligo da parte del gestore di provvedere alla pulizia delle strade e delle loro pertinenze.
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Le multe non devono essere “fino a” 3000 euro o 6000 euro. Devono essere di 3000 e 6000 euro. Quanto vale l’ambiente, la salute? Diamogli un valore più significativo.