E’ durato poco meno di un’ora la massima assise comunale nel corso della quale il sindaco Franco Scoditti ha comunicato personalmente al Consiglio comunale e alla città (?) le suo dimissioni da primo cittadino.
I lavori si sono protratti per circa un’ora solo grazie al consigliere di opposizione della Lista Mesagne Incalza, Roberto Distante che, contrario alla decisione presa dai Capigruppo, ha opposto una tenace resistenza contro la tesi del Presidente del Consiglio, Fernando Orsini, che non voleva aprire il dibattito dopo la dichiarazione del Sindaco, “perché – ha più volte dichiarato – il regolamento comunale prevede che le decisioni prese dalla conferenza dei Capigruppo siano vincolanti”.
Un provvedimento, dicevamo, preso all’unanimità, quindi anche con il consenso dei Capigruppo dei partiti di opposizione presenti in Consiglio Comunale.
La proposta sarebbe partita da Sel e “Noi Centro” ed accettata con qualche riluttanza dal Pd che, invece, avrebbe preferito che se ne parlasse con la massima trasparenza in aula consiliare, luogo deputato a discutere delle vicende politiche della città.
Roberto Distante ha sostenuto che la conferenza dei Capigruppo non può sostituire il Consiglio comunale. “Il consigliere – ha ribadito più volte – ha il diritto di dare la propria valutazione su una vicenda della quale da giorni ne parlano tutti i mesagnesi. La conferenza dei Capigruppo non può esautorare il diritto-dovere del consigliere comunale e la città ha il diritto di sapere come e perché il sindaco Franco Scoditti ha deciso di rassegnare le dimissioni”. Di fatto il dibattito è saltato, né il Sindaco nel suo scarno comunicato, è entrato nel merito della crisi che lo ha portato ad una decisione così grave.
Una strategia per far calmare le acque nel Pd (ieri era presente in Consiglio comunale il capogruppo Damiano Franco che, fatto il miracolo al Gal per cui si è guadagnata la santità, ne faccia uno anche al Comune e ricompatti il gruppo consiliare del suo partito) e cercare di trovare, nei 20 giorni di tempo che il Sindaco ha a disposizione per confermare o meno le dimissioni, una via di uscita e non far commissariare il Comune.
Una ipotesi quest’ultima nella quale, in verità, nessuno in città ci crede. E lo si è capito anche nel corso dell’accesa polemica che c’è stata tra Orsini e Distante. Un rinvio che ha prodotto qualche mal di pancia ai molti sostenitori del centrodestra presenti in aula consiliare e all’ascolto dell’emittente locale, che non hanno condiviso tanta tolleranza da parte dei Capigruppo della minoranza.
Per onore di cronaca riportiamo fedelmente il comunicato del Sindaco dimissionario.
“Io sottoscritto Franco Scoditti, con la presente comunico di dimettermi dalla carica di Sindaco del Comune di Mesagne, intendendo con questa decisione salvaguardare la funzione istituzionale sino ad oggi assunta e che spero possa essere tenuta indenne da ogni polemica. Prendo decisione con assoluta serenità e nella consapevolezza di aver operato scelte che hanno perseguito sempre e soltanto l’interesse della città. Al di là della logica dei numeri che, peraltro, ritengo non siano venuti mai meno neanche alla data della presente, e pur non sempre condividendo valutazioni politiche da altri sostenute, ma sempre rispettando le stesse, spero che questo mio atto di responsabilità nei confronti della città e delle forze politiche della maggioranza che ha supportato l’azione dell’Amministrazione comunale, possa consentire a tutti i soggetti politici ed istituzionali, una serena ed approfondita valutazione degli scenari politici e delle priorità della città”.
Città che, in verità, è rimasta delusa dal comportamento di tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale. La serena ed approfondita valutazione degli scenari politici e delle priorità della città, i mesagnesi avrebbero voluto che fosse discussa non nel privato delle segreterie politiche, ma nella massima assise perché è la città che ha votato Sindaco ed il Consiglio comunale.
Nei prossimi giorni ci sarà il solito valzer di incontri nel Pd, perché la crisi è nel partito di maggioranza relativa, e nei colloqui che seguiranno con i due partiti partner per trovare una soluzione che stia bene a tutti. Con la speranza che stia bene anche alla città che, si dice, di voler privilegiare.
Nella foto uno dei tanti biglietti fatti trovare ieri sui banchi dell’aula consiliare).