FRANCAVILLA FONTANA – Dieci anni di galera per lesioni personali, anziché dodici per tentato omicidio, come aveva richiesto il pm: reato dunque derubricato per Pancrazio Carrino, 29 anni, di San Pancrazio Salentino, difeso dall’avvocato Raffaele Missere.
Questa la pena comminata ieri in primo grado dal Tribunale di Brindisi, presidente Stefania De Angelis. Carrino, assieme al suo complice, Bartolomeo Begher, 36 anni, francavillese, già condannato in appello a dieci anni di reclusione, venne riconosciuto responsabile della rapina consumata il 26 luglio del 2010 ai danni di Giosuè Rodia, 31 anni, gestore del distributore di benzina Agip di via Brindisi a Francavilla Fontana, e del suo ferimento a colpi di pistola.
La sanguinosa rapina venne appunto perpetrata la mattina di una calda giornata di luglio. Attorno alle 9 e 30 in via San Francesco, una moto Yamaha di grossa cilindrata affiancò la vecchia Renault 4 del benzinaio che si accingeva a depositare l’incasso del fine settimana presso una banca. Nel borsello c’erano circa 37mila euro, in gran parte prelevati dalle casse dei distributori automatici. Dalla moto scese il passeggero che, pistola in pugno, intimò la consegna del denaro.
Rodia, forse preso da un momento di stizza, lanciò contro il rapinatore la borsa con l’incasso. Questi reagì sparando con una pistola calibro 7.65 quattro colpi, uno dei quali ferì il benzinaio all’inguine. L’uomo armato risalì sulla moto guidata dal complice e si allontanò in direzione di via Brindisi. Il benzinaio, pur ferito e sanguinante, trovò la forza di inseguire i malviventi. Spinse la sua utilitaria a tutto gas e riuscì a speronare con violenza la moto, poco dopo il semaforo della via per Oria, provocando la caduta di entrambi i rapinatori.
Begher, che in seguito all’urto riportò una dolorosa lesione alla colonna vertebrale, fu costretto a chiamare un’ambulanza dopo aver percorso a piedi alcune centinaia di metri. Trasportato al “Camberlingo”, non riuscì a fornire una spiegazione credibile delle circostanze del ferimento e venne arrestato dai carabinieri. Carrino, invece, si allontanò a piedi e armato, e fu avvistato nel cortile della vicina scuola media “San Francesco d’Assisi”.
Immediata scattò la caccia all’uomo. L’edificio fu circondato dai tiratori scelti dei carabinieri che si appostarono anche sul tetto dell’edificio. Nel giro di pochi minuti tutta la zona venne presidiata dalle forze dell’ordine. Furono ispezionate due scuole materne abbandonate nei pressi del quartiere San Lorenzo, e altri edifici dove il malvivente avrebbe potuto nascondersi. Si temeva che potesse usare ancora la pistola con cui aveva ferito il benzinaio.
Le ricerche proseguirono per tutta la mattinata con l’intervento dei reparti speciali dei carabinieri e con il supporto di vigili urbani e della protezione civile. Il fuggitivo venne più volte avvistato, ma riuscì a dissolversi nel nulla forse con l’aiuto di complici. La sua latitanza non durò a lungo. I carabinieri, al termine di un articolato lavoro investigativo, riuscirono a localizzarlo meno di un mese dopo. Pancrazio Carrino venne rintracciato su una spiaggia tra Punta Prosciutto e Porto Cesareo, sulla costa jonica, in provincia di Lecce.
Dormiva in una tenda da campeggio e frequentava tranquillamente il lido sperando di mimetizzarsi tra centinaia di bagnanti. I militari dell’Arma lo tenevano d’occhio da qualche giorno. Poi decisero il blitz. Alla vista dei carabinieri che gli strinsero le manette ai polsi, il rapinatore non oppose resistenza. Il gip del Tribunale di Brindisi convalidò il fermo per gravi indizi a suo carico. Accusato di rapina e tentato omicidio, Carrino venne rinchiuso in attesa di giudizio nel penitenziario del capoluogo.