Per tutto il mese di dicembre l’impianto Aseco di Ginosa (Taranto), sito di conferimento dell’umido del Comune di Mesagne, sarà chiuso per interventi di manutenzione straordinaria. L’Ager (Agenzia regionale del Rifiuti) – che per i poteri straordinari conferitegli dalla Regione Puglia stabilisce d’autorità quali debbano essere i siti di trasformazione e stoccaggio della frazione umida e indifferenziata – ha comunicato al Comune di Mesagne, assieme a molti altri Comuni, che deve conferire la propria frazione umida a Lucera (Foggia), ovvero a 400 km di distanza. Questo produrrà una serie di complicazioni per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani ed un aumento imprevedibile dei costi. L’azienda che gestisce il servizio a Mesagne dovrà aumentare il personale ed i mezzi necessari ad affrontare l’emergenza. Ad oggi l’azienda dispone di solo tre autisti abilitati al trasporto fino al sito di conferimento e di questi uno a breve non sarà più disponibile. Per poter dare continuità al servizio, considerati i tempi di percorrenza, di attesa e di conferimento, gli autisti saranno sottoposti a turni di lavoro supplementari ben oltre i tempi di una ordinaria giornata lavorativa. Gli autocompattatori dell’azienda saranno completamente destinati al servizio di trasporto fino al sito di stoccaggio per cui la raccolta porta a porta in città potrebbe andare in sofferenza. I tempi di stoccaggio contingentati della frazione umida renderanno inevitabile prevedere viaggi verso Lucera pressoché quotidiani per liberare la Piattaforma entro le 72 ore massime previste per legge. Queste criticità si acuiranno ulteriormente per la concomitanza delle festività natalizie, quando si registra normalmente un incremento dei rifiuti. I maggiori costi da sostenersi sono a tutt’oggi indeterminati, considerando anche che il contratto con l’impianto di Lucera non è ancora noto e deve essere in ogni caso sottoscritto “a qualunque costo”. Il rincorrere le emergenze, nella nostra provincia, è diventata ormai una consuetudine e pesa sui cittadini che vedono costantemente aumentare il costo della tassa Tari avendo in contropartita un servizio sempre più scadente. Nella provincia di Brindisi si patisce gravemente l’assenza totale di impiantistica pubblica che lascia le Aro (Ambiti di raccolta ottimale) ed i Comuni alla mercè di un mercato privatistico su cui il potere di controllo e regolamentazione dell’Ager risulta ad oggi insufficiente. A questo si aggiunge la difficoltà, per la nostra Aro, di chiudere la gara decennale d’Ambito che costringe i singoli Comuni ad assegnare il servizio con il sistema provvisorio delle «gare ponte» che non garantisce ne continuità, ne stabilità, ne riduzione dei costi. La mancata chiusura del ciclo dei rifiuti in Puglia rappresenta una delle più grandi questioni irrisolte della politica regionale degli ultimi venti anni che, come sempre, ricadrà sui cittadini costretti a pagare sempre di più e ad avere un servizio sempre più scadente.
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