Siamo a metà novembre e l’annata olivicola volge quasi al termine. La produzione dell’olio è in caduta verticale, le aziende hanno il bilancio in rosso. Il raccolto è stato distrutto dal maltempo che ha investito per mesi Brindisi e provincia, sino alla tromba d’aria di 15 giorni fa. Siamo di fronte ad un bollettino catastrofico. In tutta la Regione è stato quantificato un danno di 1,6 miliardi. Ora c’è il fondato rischio che possa essere venduto come extravergine un olio straniero. Sono circa 7mila gli ulivi, anche secolari, strappati dal vento, sradicati o distrutti in Puglia, 2mila nella sola zona di Torre ed Erchie. La Puglia produce oltre il 50% dell’olio extravergine italiano. “L’olio extravergine che stiamo lavorando nei nostri frantoi in questi giorni – ha detto Carmelo Dellimauri, presidente della cooperativa Alcide De Gasperi di Mesagne – è di buona qualità e speriamo che siano ripagati gli sforzi dei nostri produttori”.
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