“L’attentato contro il presidente dell’associazione antiracket ed antiusura Fabio Marini non è un attacco alla persona ma a tutta la città”.
Il sindaco Franco Scoditti è fortemente determinato e deciso. Anche lui non ha dormito. E’ andato a letto alle 3 del mattino: é stata una notte lunga, affollata di pensieri e preoccupazioni. La criminalità organizzata vuole far tornare Mesagne nel tunnel della paura, vuole riportare indietro la città di venti anni. “Non possiamo, non dobbiamo permetterlo”. Queste sue riflessioni le aveva partecipate nella notte quando è stato tra i primi ad arrivare sul posto dell’attentato dove è rimasto sino alle 2 e 30. “L’associazione antiracket e antiusura è un simbolo istituzionale della nostra città – dice – per cui questo gravo atto intimidatorio è un colpo forte alla serenità di tutti i mesagnesi. Ci sono stati altri attentati, purtroppo, altre auto sono state incendiate, ma questo ultimo vile attacco rappresenta un segnale inequivocabile, chiaro, preciso: è un colpo a tutta la città”.
Nonostante che sin dal suo insediamento, proprio per dare un segnale preciso, decise di istituire un assessorato alla Legalità; nonostante le tante iniziative promosse, i tanti incontri tenuti, le marce della pace, l’Osservatorio permanente sulla Legalità. Inutile, tutto inutile. A cosa è servito? A nulla?
Si confessa ad alta voce: “Forse abbiamo sbagliato qualcosa, forse abbiamo sottovalutato un fenomeno che andava crescendo, forse abbiamo pensato che fossero gesta della piccola criminalità. Invece le modalità dell’attentato contro l’auto di Fabio Marini ci fanno capire che siamo di fronte ad un progetto criminale mirato”.
E allora? “Non è più sufficiente la solidarietà – continua dinanzi ad un’aula consiliare gremita – Dobbiamo renderci conto che non possiamo più subire; che bisogna cambiare strategia, utilizzare altre strade”. Chiederà al Prefetto ed al Questore che Forze dell’Ordine e Magistratura moltiplichino il loro impegno sul territorio: che i potenziamenti della polizia e dei carabinieri siano permanenti e non più temporanei; che le indagini siano più accurate, più forti, più incisive, per ridare quella sicurezza e quella fiducia che nella cittadinanza sta vacillando; perché mandanti ed esecutori siano subito assicurati alla giustizia. “Cosa può pensare il commerciante indifeso se la malavita organizzata tiene sotto la cappa della paura l’intera città”, dice rivolgendosi ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine. Il sindaco Scoditti è portavoce di una città che non si sente più sicura, di una città che chiede iniziative forti e concrete. “Se non ci riusciremo – conclude – per Mesagne torneranno gli anni bui, gli anni della paura. E sarà difficile uscirne di nuovo”.
Nei primissimi giorni della prossima settimana il Sindaco incontrerà Prefetto e Questore; per mercoledì ha convocato i capigruppo di tutti i partiti presenti in consiglio comunale. Non vuole lasciare solo Fabio Marini per il quale ha parole di elogio: “Un giovane coraggioso che da anni si spende per la giustizia e la legalità. Non sarà lasciato solo. Non deve lasciare il suo incarico perché al suo fianco ci saremo tutti noi che rischieremo con te, mettendo a repentaglio se necessario anche la nostra incolumità personale. Non abbiamo paura”. Un discorso a braccio, sentito dentro, forte, dirompente. Da oggi il sindaco Scoditti non intende fermarsi alle parole: vuole, pretende che si entri nel merito delle questioni.
Lo conforta il senatore Tomaselli che si dice convinto che Mesagne, città accogliente e solidale, saprà ritrovare quella pace sociale che oggi sembra perduta. “La presenza oggi di tanta gente ci conforta. Ci sono le associazioni di volontariato, la Chiesa, la scuola, le Istituzioni locali: tutti sapranno tornare in piazza come hanno fatto in passato per sconfiggere chi, approfittando del disagio sociale sempre crescente, pensa di trovare terreno fertile. Bisogna reagire, non possiamo arretrare di fronte alle difficoltà. Il coraggio è un atto obbligatorio”. Da oggi non basta la solidarietà.