“Amministrare la cosa pubblica in un momento di gravissima congiuntura economica e con sempre minori risorse a disposizione è impresa difficile. Farlo in una fase di crescente malessere nei confronti della “politica” e di chi la rappresenta è ancora più arduo. Ma essere, persino, offesi e denigrati a mezzo stampa con mezzi infamanti e lesivi della onorabilità appare insostenibile. Specie se profittando delle
ovvie digressioni qualunquistiche, giornalisti che non si firmano attribuiscono a questa Giunta responsabilità immense assegnandoci il demerito di aver determinato uno “scempio urbanistico”.
Il sindaco Franco Scoditti respinge al mittente l’addebito di “scempio urbanistico” e risponde a chi nei giorni scorsi ha sostenuto che sarebbero state asportate da “ignoti” per abbellire qualche villa estiva le chianche dismesse da piazzetta dei Ferdinando, via Rini e via dei Dormio. Ricorda di essere consapevole dell’importante patrimonio monumentale, architettonico e storico del centro urbano “che – aggiunge – dopo anni di totale e colpevole abbandono, fu sottratto al drammatico ed imminente dissesto dalle Amministrazioni guidate dai sindaci Faggiano e Franco”.
Solo una politica lungimirante di dotazione infrastrutturale urbanistica (fogna, gas e servizi), unitamente ad una pratica manutentiva e conservativa adeguata, può mantenere un elevato standard abitativo nel centro storico, attraendo ed incentivando nuovi insediamenti ricettivi e di ristorazione che possono attrarre i flussi turistici intercettati dalla storia e dalla tradizione, valorizzando pienamente i nostri beni monumentali.
In tale direzione, su sollecitazione dei residenti di piazzetta dei Ferdinando, via Rini e via dei Dormio, la giunta Scoditti ha deciso un intervento progettuale di realizzazione di opere di primaria urbanizzazione di arredo urbano e di sistemazione delle basole deteriorate dalla vetustà e dall’usura per un importo complessivo di 290 mila euro. “La criticità delle basole, purtroppo diffusa in molte parti del Centro Storico, fu acquisita agli atti da numerosi rilievi fotografici – spiega il Sindaco -. Le nostre antiche “chianche” non sono più disponibili in mercati legali ai quali la Pubblica Amministrazione può legittimamente rapportarsi”.
Poi spiega le procedure messe in campo: preventivo nulla-osta della Soprintendenza; Sorveglianza rigorosa e puntuale a cura dell’archeologa Rosa Conte, estratta dal sorteggio pubblico tra l’elenco degli archeologi accreditati presso la Soprintendenza; espletamento di gara tra ditte in possesso della certificazione OG2, cioè imprese autorizzate ad interventi su beni storici ed architettonici monumentali, ed aggiudicazione dei lavori ad una di queste sotto il controllo dell’ing. Rosabianca Morleo e del geom. Carmelo Caramia, direttore operativo nominato dalla Direzione Lavori su espressa volontà della Giunta per seguire le attività. “E’ sufficiente rileggere il capitolato dei lavori aggiudicati per rilevare che la forzata sostituzione delle basole vetuste ed usurate venivano già preventivate nella misura del 40% circa, prevedendone la sostituzione, su espressa indicazione da parte della Soprintendenza, con la pietra di Apricena. La decisione adottata dalla Direzione Lavori, condivisa da questa Amministrazione, di concentrare il riutilizzo delle nostre chianche nelle piazzette ubicate nell’ambito di intervento, riservando alle viuzze interessate l’utilizzazione delle nuove basole, è pienamente e tecnicamente motivata”.
E conclude: “Ciò che questa Amministrazione non può tollerare è il ricorso sistematico e premeditato alla mistificazione ed alla calunnia. Nessun bene pubblico disponibile è stato sottratto all’interesse collettivo; nessuna chianca è stata illegittimamente asportata. Il controllo delle attività di cantiere è stato svolto e continua ad essere eseguito dalla Direzione Lavori e dal Direttore Operativo. Numerosi sono stati i sopralluoghi dei tecnici e degli Amministratori circa l’andamento dei lavori.
Non possiamo tacitare il nostro sgomento dinanzi alla falsificazione artatamente edificata né possiamo tollerare, né quindi tollereremo, chi alimenta senza riscontri oggettivi campagne di delegittimazione nei confronti di coloro che svolgono la loro funzione con estrema correttezza, onestà e Professionalità”. Ed invita i cittadini che vogliono acquisire elementi di conoscenza e verità la disponibilità personale e quella degli Uffici interessati a mettere a disposizione tutta la documentazione utile ad una assoluta e totale conoscenza dei fatti e delle situazioni”.