Il sindaco Franco Scoditti ha scritto per chiarire quanto è accaduto in questi giorni sul Palazzo in merito al concerto per Melissa Bassi dello scorso 19 giugno organizzato da un gruppo di giovani per ricordare Melissa e sulle dimissioni dell’addetta stampa del Comune. Questo il testo.
“A distanza di alcuni giorni, anche per la mia assenza, mi siano consentite alcune brevi valutazioni espresse con la massima serenità su questioni delicate, perché toccano la sensibilità delle persone prima che aspetti di carattere politico, nello spirito di un auspicabile chiarimento. La prima in ordine al concerto “per Melissa” promosso e realizzato da un comitato spontaneo.
Nelle primissime ore in cui fu concepita l’idea, un gruppo di giovani interpellarono il vice Sindaco, Giancarlo Canuto, con il quale fu concordato che l’Amministrazione si sarebbe senz’altro fatta carico di rendere disponibile la piazza Vittorio Emanuele proprio per la eccezionalità dell’evento, che purtroppo non c’erano le condizioni per un contributo economico e che la funzione di “garanzia” sulla raccolta fondi sarebbe stata meglio svolta da associazioni riconosciute sul piano nazionale.
Si giunse quindi sin da subito a una intesa con la concessione del doveroso patrocinio morale e l’Amministrazione che presiedo mai ha avuto la presunzione di svolgere sugli organizzatori una qualsiasi funzione censoria o limitatoria. Questi gli unici fatti che riguardano la responsabilità diretta della Giunta ritenendo quindi ogni interpretazione di eventuali prese di distanze o venuta meno di impegni assunti assolutamente priva di ogni fondamento.
Il resto appartiene alle legittime valutazioni personali di ciascuno, comprese le mie, ma che mai hanno interferito e mai interferiranno sul compito dell’Amministrazione comunale di garantire a tutti la libera e legittima espressione di iniziativa. E anche la “presunta” divergenza tra il sottoscritto e l’assessore Zezza, anche egli presente nell’incontro sopra ricordato, è stata ampiamente e pubblicamente chiarita dal diretto interessato.
La seconda questione che si è incrociata con la realizzazione del concerto è stata la lettera di dimissione dell’addetto stampa Giuseppe Florio. Sono molto dispiaciuto per due ragioni fondamentali. La prima perché non è mai stata nella volontà e nella riconosciuta intelligenza di Florio la presunzione di condizionare la linea di condotta dell’Amministrazione peraltro chiara fin dal primo minuto così come appena ricordato.
La seconda perché queste dimissioni per il motivo che le hanno scatenate priva il sottoscritto, ma anche l’intera Giunta e tutto l’apparato amministrativo, del preziosissimo e insostituibile contributo che Giuseppe ha saputo dare – con riconoscimenti unanimi – allo svolgimento del mio mandato. Funzioni svolte con originalità e brillantezza e con grande generosità. Mi auguro pertanto che i giorni trascorsi permettano a tutti un approccio più distaccato alla vicenda per ricomporla nel suo giusto ambito e si creino le condizioni affinché Giuseppe Florio possa compiere un ulteriore gesto di generosità e ritornare sui suoi passi a servizio del Sindaco e dell’intera Amministrazione comunale come da noi tutti fortemente auspicato”.
Risponde il direttore Giuseppe Messe
“Il resto appartiene alle legittime valutazioni personali di ciascuno”, dice Il Sindaco. Perfettamente d’accordo. E’ proprio così. O dovrebbe essere. Il concerto per Melissa organizzato da un gruppo spontaneo di giovani – a nostro parere – è stata una iniziativa lodevole alla quale hanno aderito molti giovani. Lo ha detto sul palco il vicario foraneo don Pietro Depunzio quando ha parlato di grande senso di responsabilità dei nostri giovani che hanno manifestato il loro dolore in modo diverso da noi adulti. Un modo che, comunque, va rispettato.
Chi ha ostinatamente voluto opporsi a tale iniziativa – a nostro parere – ha commesso un errore di valutazione. Ma tant’è. Ognuno è libero di fare le proprie valutazioni: lo abbiamo detto e lo riconfermiamo. Sono i lettori che poi fanno le loro valutazioni e danno un giudizio. Noi abbiamo rispetto per tutti, anche di chi la pensa diversamente da noi. Nello stesso momento, però, pretendiamo lo stesso rispetto. Che non c’è stato da parte di chi la pensa diversamente da noi e, in particolare, dall’addetto stampa del Comune di Mesagne. “Quei giornalisti trascesi ma assai poco trascendenti; i resoconti non aderenti alla realtà; i cantanti presuntamente famosi e di talento”. Questa è scorrettezza. Nessuno può bacchettare a destra e sinistra o definire il resoconti dei colleghi non aderenti alla realtà. E accusare di protagonismo gli organizzatori, i giornalisti e qualche amministratore: anche questo è scorretto, soprattutto per un addetto stampa istituzionale.
Per quanto riguarda invece le dimissioni, secondo noi, sono arrivate in ritardo. Il portavoce del Sindaco o addetto stampa che sia non può avere il diritto di esercitare una propria libertà di giudizio, non può bacchettare amministratori, giornalisti locali e gruppi di giovani che la pensano diversamente da lui. Né può scrivere per i blog o i giornali locali. Delle due una: o addetto stampa o corrispondente. Del resto era scritto nel bando pubblico al quale ha partecipato. Invece, complice l’Amministrazione comunale, in questi mesi sono state trovate le solite scappatoie all’italiana. L’addetto stampa questa volta è stato coerente, anche se in ritardo. Vuole avere libertà di giudizio ed ha scelto la strada che, probabilmente, lo appassiona di più, senza condizionamenti che la carica di addetto stampa inevitabilmente gli comporta. L’Amministrazione comunale no. Il Sindaco ha invitato l’addetto stampa a tornare. Bene, libero di farlo, ma non può continuare a scrivere per i blog e i giornali locali. Né con firma né senza firma.