Le Segreterie provinciali dello Spi/Cgil, Fnp/Cisl e Uilp/Uil organizzano per il 7 novembre alle ore 18,00, presso il Centro Polivalente Anziani al rione Bozzano, in preparazione dello sciopero del 15 novembre, un incontro unitario sul tema: “La legge di stabilità e conseguenze sui pensionati”. Interverranno Filomena Schiena, Antonio Palmieri e Tindaro Giunta. Il sindacato esprime al Governo criticità e delusione sulla nuova manovra finanziaria e chiede al primo ministro Letta di ridare centralità alla persona e di sostenere gli anziani, gli invalidi e tutte le persone non autosufficienti nella società, alla quale ne fanno parte sempre di più.
Sono stati avviati numerosi presidi unitari e iniziative di lotta in tutto il Paese. La richiesta è “rimodulare il decreto di Stabilità”. Riformare vuol dire riprogrammare. Come si può pensare a un vero cambio di rotta, solo con interventi correttivi alla normativa sul lavoro? Lo dimostrano i fatti: i pensionati sono considerati beneficiari passivi di un welfare non più sostenibile, dimenticando che le pensioni sono frutto di anni di lavoro e di contributi erogati dai lavoratori e dai datori di lavoro, che i pensionati contribuiscono in misura significativa alle entrate fiscali (es. un terzo dell’Irpef) e che tutelano figli e nipoti con aiuti materiali e sostegni economici facendo da ammortizzatori sociali per le famiglie. Lo dimostrano i dati diffusi oggi dall’Istat: questi parlano di 3.2 milioni disoccupati. Essi sono figli e e nipoti di pensionati, che sono tutelati in parte anche economicamente dai pensionati. Sarà molto difficile creare occupazione se non si rimettono in moto i consumi e la crescita economica-produttiva attraverso sfide coraggiose di politiche fiscali che riducano tasse sul lavoro e che iniettino nel mercato una maggiore capacità di spesa da parte dei cittadini, integrate da riduzioni fiscali, da efficaci politiche industriali e da agevolazioni finanziarie. La nuova manovra avrebbe dovuto dare Stabilità e governabilità al Paese. Uscire dalla crisi per lo Stato, vuol dire puntare sul ruolo dell’industria e sul lavoro, ma la manovra non deve ignorare le altre priorità come quelle dei pensionati, 13.8 milioni in tutto, della previdenza, della sanità e della pubblica amministrazione. Negli ultimi anni, le politiche adottate per contrastare la crisi hanno penalizzato anche anziani e pensionati, con il blocco della rivalutazione delle pensioni, l’aumento di tasse, imposte e prezzi di beni, servizi e tariffe, i tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni e Comuni.
La legge di stabilità e conseguenze sui pensionati
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