Per il movimento politico “La M” è da “irresponsabili” far cadere la giunta del sindaco Molfetta e permettere il commissariamento della città che – secondo loro – dovrebbe automaticamente provocare un aumento delle tasse comunali. “In nome di cosa poi?”, si chiedono i dirigenti del movimento. “La compagine consiliare che ha portato Mesagne sull’orlo del baratro – sostengono – può essere la stessa che si candiderà per risolvere il problema?”. Toni Matarrelli, Gino Vizzino, Giuseppe Semeraro, Elvy Zurlo, Toni Esperte, Alessandro Cesaria, Antonello Mingenti: questi gli “irresponsabili” secondo “La M” che, al suo interno, non annovera solo neofiti della politica ma anche ex amministratori dell’Amministrazione Molfetta mandati a casa dopo una brevissima esperienza ed ex dirigenti politici. Nella foto degli “irresponsabili” inviata in redazione c’é anche (in negativo) quella del consigliere Pd Ninni Mingolla. Tutti insieme lunedì, martedì al massimo, saranno tutti dal notaio per sfiduciare il Sindaco di Mesagne. I dirigenti del movimento politico – molto vicino al sindaco Molfetta – accusano anche qualche consigliere di minoranza che si sarebbe reso letteralmente irreperibile. “Al suo confronto – dicono – Cetto Laqualunque è un dilettante”. E continuano: “Di chi è la colpa? Solo del sindaco Pompeo Molfetta? Se i dimissionari hanno ragione ed il Comune è davvero sull’orlo del dissesto, ci dicano dove sono stati in questi anni, perché non hanno esercitato le loro funzioni di controllo o – quantomeno – facciano mea culpa, si scusino e tornino alla loro vita privata abbandonando per sempre, per manifesta incapacità, l’amministrazione della cosa pubblica. Ci sembra il minimo da chiedere: fosse vero – come sostengono – che Molfetta ha amministrato le risorse economiche comunali a suo piacimento, siano consequenziali ed ammettano di aver votato ogni provvedimento in Consiglio comunale senza avere la minima idea di cosa stessero facendo. Se avranno torto, invece, Mesagne non è messa peggio della maggior parte dei Comuni italiani e quello del “dissesto finanziario” non è altro che un teatrino creato ad arte per sfiduciare Pompeo Molfetta per vedere eletto al suo posto Toni Matarrelli”. Concludono: “Con quale faccia vi presenterete ai cittadini chiedendo il loro voto? Rimettetevi la maschera, che tra poco è carnevale. Irresponsabili”.
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