(di Maria Deguido) L’apertura della XII edizione della Palma d’Oro mesagnese ha dato da subito la percezione che quest’anno si fosse cambiato registro. La storica manifestazione, curata dalla Proloco Città di Mesagne oggi presieduta da Teresa Pastorelli, ha beneficiato del lavoro organizzativo di due complementari sensibilità artistiche. La brillante Giampiera Dimonte – dizione e presenza impeccabili, formatasi presso la facoltà di beni artistici e dei nuovi media dell’Università di Parma, autrice e presentatrice della serata – ha gestito la serata con una padronanza comparabile solo a quelle delle più navigate professioniste. Carlos Stellini ha curato la regia della manifestazione, impegnato con Giampiera a raccontare la parte più vitale della Città. Il premio artistico è andato ai due geni degli effetti speciali, i fratelli Gabriele e Vittorio Magrì; il riconoscimento per l’ambito scientifico allo stimato fisico e ricercatore Antonio Licciulli. La grande umiltà del professor Ermes De Mauro non ha inteso ragioni e così non se ne è parlato di farlo salire sul palco a ritirare il premio per il riconoscimento di area umanistico-lettararia. La palma alla memoria è andata al ricordo dell’amato don Angelo Argentiero, parroco e monsignore della Città di Mesagne, ritirata dalle sorelle. Riconoscimenti speciali sono stati conferiti al maestro di arti marziali Roberto Baglivo e ai ragazzi della Scuola media “Materdona-Moro”, per un progetto sperimentale sulle neuroscienze. L’azienda agricola “I giardini di san Biagio”, per mano del private banker di Mediolanum Mino Argentieri, ha premiato Simona Franco per gli studi sulla bioenergetica e il regista sanvitese Romeo Conte, direttore del festival Salento Finibus Terrae. Tanti gli ospiti, alcuni di questi espressione di un territorio che in questi anni è cresciuto molto sul versante dell’innovazione creativa, trasformando passioni di precario investimento in opportunità professionali anche di livello. E’ questo il caso dell’attore e regista Luigi D’Elia, direttore artistico della residenza teatrale di Mesagne ed è ciò che potrebbe essere per i frizzanti talenti b-boys di Danza in Disordine. Quest’anno si è raffinata la ragione di un appuntamento che negli ultimi tempi aveva perso terreno in termini di contatto con la Città, ammantandosi sotto una coltre manieristica di buoni propositi apparsi a tratti lontani dal sentire della gente comune.
La Palma d’Oro mesagnese si rifà il look
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Ringrazio per l’articolo pubblicato. Sono contenta che sia stata percepita la ferma decisione della Pro Loco di evidenziare e valorizzare i meravigliosi talenti figli di Mesagne che nulla hanno da invidiare a nomi famosi. Vorremmo solamente avere più occasioni per valorizzare il nostro territorio. CON I NOSTRI ORMAI 150 SOCI STIAMO LAVORANDO PER QUESTO. Grazie all’ autrice dell’articolo e al direttore di Mesagnesera per aver dato VOCE alla Pro Loco