La Soprintendenza ai Beni archeologici per la Puglia di Taranto ha inviato una nota anche al sindaco Franco Scoditti intimandogli di custodire l’area di Muro Tenente nel migliore dei modi oppure si vedrà costretta a ricoprire gli scavi. Più volte sono state registrate pubbliche denunce sullo stato di abbandono dell’area da parte di cittadini e studiosi. I carabinieri addetti alla tutela del patrimonio storico, a seguito di accurati sopralluoghi, hanno redatto verbali che confermano lo stato di abbandono dell’antica area messapica. In passato i sindaci Cosimo Faggiano, Damiano Franco e Mario Sconosciuto, di centrosinistra, ed Enzo Incalza, di centrodestra, avevano investito importanti risorse umane e finanziarie per valorizzare quell’area. “E’ stata acquisita l’informativa, da parte del comando carabinieri Tutela patrimonio culturale, di estesi danneggiamenti nell’area archeologica di Muro Tenente, sottoposta a vincolo archeologico di proprietà comunale. Nell’area in cui sono a vista i resti archeologici si è verificato l’incendio di sterpaglie; risultano, inoltre, danneggiate la recinzione e le strutture di servizio. Nessuna notizia, relativa ai fatti in questione, è pervenuta da codesto Comune che ha disatteso le ripetute richieste di quest’ufficio in merito all’adozione di adeguate misure di sorveglianza e di manutenzione dell’area”, ha scritto il soprintendente Luigi La Rocca che ha fatto notare come il comune non si è dotato di un piano di gestione di Muro Tenente. Inoltre è stato rilevato la mancata adozione “di misure concerete per la vigilanza e la manutenzione costante dell’area, ripetutamente richiesta da questa soprintendenza anche nel corso di sopralluoghi congiunti, che ha avuto come diretta conseguenza i danneggiamenti riscontrati dal comando dei carabinieri della Tutela del patrimonio culturale”.
La Soprintendenza nella nota inviata al Comune ha chiesto di provvedere con urgenza al ripristino immediato della recinzione danneggiata e alla custodia e manutenzione dell’area. “Entro venti giorni dalla presente nota, in assenza di comunicazioni in merito alle azioni intraprese ai fini della salvaguardia e tutela archeologica, dovremo disporre l’immediata ricopertura di tutti i resti archeologici in luce”, ha concluso il soprintendente La Rocca.