Fabrizio De Leo (nella foto), già segretario politico del Pd e assessore di questa città, dirigente dell’associazione Di Vittorio di Mesagne, replica al comunicato stampa trasmesso dai partiti del centrodestra riguardo la proposta presentata dall’associazione all’Amministrazione comunale di mettere a disposizione la sua sede per permettere ai cittadini di poter visitare le tombe messapiche scoperte in via Castello.
Non è mia abitudine, scrivere sui siti web, giornali on-line, social network, ecc. o rispondere, controbattere al nulla; chi mi conosce, sa che la politica l’ho sempre fatta con impegno ed umiltà nelle sedi di partito o istituzionali. Ma ad un “comunicato stampa” di una coalizione composta da sei partiti politici o sigle (alcune vuote), della quale le segreterie politiche si riuniscono a Ferragosto, con 35° di “calura estiva”, per discutere su un “affare di stato” come l’articolo dell’associazione Di Vittorio, nel quale l’estensore (il sottoscritto), ha inserito coscientemente una frase sibillina: “interesse di bottega” della quale si assume personalmente la responsabilità.
Se infatti, i segretari o chi per loro, di una coalizione che si dovrebbe candidare a governare una Città come Mesagne, rientrano frettolosamente dalle ferie il giorno di Ferragosto, per stilare un documento, pieno di veleno ed acredine nei confronti dell’associazione Di Vittorio e del “portavoce”(lo dicono loro) “tale Fabrizio DeLeo”, o meglio: “dirigenti politici dormienti che si risvegliano dal loro opportunistico silenzio tombale” (mamma mia quanta cattiveria), non si può far finta di niente, è una cosa seria che merita una risposta. Anche perché, avendo partecipato a riunioni della coalizione di centro sinistra, con molti meno acronimi, capisco quanta fatica costa mettere d’accordo tanti soggetti e stilare un documento comune dopo ore di discussione e di divergenze anche su una singola sillaba.
Scherzi a parte, io non credo che la coalizione del centro destra mesagnese abbia potuto partorire uno squallore simile, anche perche, da diversi anni, conosco tanti esponenti del centro destra con i quali esiste una stima ed un rispetto personale reciproco, che prescinde dalle diversità di vedute politiche. Faccio fatica quindi, a capire come possano delegare una singola “mente” ad esprimersi pubblicamente con quel linguaggio, per loro conto, a lasciare mano libera ad un soggetto che invece di fare politica, il 15 agosto, non avendo altro da fare, si interessa del mio personale e modesto percorso politico. Percorso che probabilmente gli sarà rimasto impresso, visto che l’ha meticolosamente ricostruito nei vari passaggi. Vedi l’appellativo di “consigliere comunale di lunga data”, forse ricorda bene il periodo da consigliere comunale di opposizione(gli sfugge capogruppo di Mesagne Democratica) durante l’unico governo di centro destra, dopo venti anni. In quel frangente io ed il mio gruppo abbiamo fatto un gran lavoro di controllo, presentando interessanti interpellanze che hanno tenuto alta la tensione nel centro destra. Al “coraggioso” estensore del comunicato stampa, che invece di scrivere il suo nome e cognome si firma: PDL – MI – NIP – NUOVO PSI – PPT – LA DESTRA volevo brevemente spiegare che l’opposizione va fatta nei confronti di chi governa, nelle forme e nelle sedi opportune, come noi l’abbiamo fatta nei confronti di quel centro destra così lacerato al suo interno, da implodere dopo appena due anni di governo e non nei confronti dell’associazione “Di Vittorio”; che dietro il comunicato dell’associazione non c’è nessuna strana operazione di soccorso all’attuale maggioranza, si tranquillizzi, ma solo un breve presentazione della stessa, cosa abbiamo cominciato a fare alla luce del sole, nell’interesse della Città e non di bottega (si informi prima sparare colossali c.. fandonie); che quel “ricchissimo patrimonio artistico culturale” portato alla luce nei lunghi 20 anni di centro sinistra, è stato impoverito in soli due anni da quel centro destra che governando nell’indifferenza totale per la cultura, ha permesso che la Stele Messapica rinvenuta nel sito archeologico sotto la nostra sede, databile VII sec. a.C., fosse portata via dal nostro museo per quello di Taranto; che “interesse di bottega” era inserita in una busta senza indirizzo, con un contenuto che colpisce chi ha la coda di paglia ….. abbiamo capito.
Infine, volevo spiegare, che i “notabili” dell’associazione sono cittadini, riconoscibili ed identificabili, che non si nascondono dietro l’associazione per fare politica, in quanto quella, non il pettegolezzo, la fanno nelle sedi opportune.
Caro Pino Messe,
Un articolo così non andrebbe nella sezione “Cultura” …
Di cultura non c’è ombra.
Va piuttosto inserito nella sezione “Beghe tra politicanti”
Un saluto.