In questi ultimi anni la Puglia e Brindisi, in particolare, hanno subito politiche recessive, dovute, anche, al Patto di Stabilità e al Piano di Rientro.
La sanità pugliese, già carente e sottodimensionata, ha subito una riduzione di organico, che ha impedito di assicurare il soddisfacimento dei bisogni delle comunità locali e dei LEA (Livelli essenziali di assistenza).
La cessazione dei servizi, i tagli ai posti letto e la chiusura degli Ospedali (nella prima fase 1.411 posti letto in meno e 18 Ospedali chiusi e nella seconda 500 posti letto in meno, 2 Ospedali e 11 punti nascita da chiudere ) hanno contribuito a peggiorare non solo la sanità e i servizi d’assistenza territoriali, ma anche il benessere economico dei cittadini.
Gli effetti sono ricaduti, particolarmente, sul lavoro. La necessità è dare un sollievo al terzo settore, alle imprese e alle famiglie. La linea guida sarebbe interrompere l’affossamento della sanità e della nostra economia. Interrompere le politiche d’austerità è legittimare il lavoro e il patto di crescita. Il nostro Paese, la Puglia e Brindisi sono stremati da queste ultime politiche recessive, che sono arrivate al culmine della sopportazione e infieriscono sempre più sulle famiglie. Sarebbe troppo facile imporre ancora altri sacrifici ai giovani che non trovano lavoro, non possono formare nuove famiglie e vivono solo tutelati dal basso reddito della pensione dei genitori anziani e/o pensionati.
Sarebbe opportuno dare risposte soddisfacenti e permettere consensi ai bisogni delle comunità territoriali.
Il cambiamento, secondo la Uil pensionati provinciale di Brindisi, è un atteggiamento diverso nei confronti della politica di mercato, fatta di agricoltura, di politiche industriali, di risorse infrastrutturali e di turismo. Senza la ricostruzione di una rete di legami (Politica – Banche – Imprese), capace di sostenere gli individui nell’affrontare le difficoltà quotidiane e gli imprevisti provocati dalla crisi, sarà difficile superare la recessione. In quest’ultimo periodo le famiglie brindisine e Tarantine hanno paura dell’incalzare di nuove povertà. Secondo la Caritas la povertà è cresciuta del 27% nelle famiglie italiane con un aumento notevole della classe media. Si tratta, quindi della condizione di chi, pur non essendo ancora in povertà, rischia di precipitarvi con il verificarsi di uno solo fra i seguenti imprevisti: malattia o perdita pure di un solo periodo di lavoro per famiglie monoreddito.
Il bisogno più avvertito rimane il lavoro, ma cresce a dismisura la richiesta di generi alimentari. Le nuove assunzioni in sanità (quasi un migliaio di posti in Puglia di cui quasi 230 a Brindisi) potrebbero essere un segno di cambiamento e dare via a un Nuovo Rinascimento di politiche di Welfare a favore delle famiglie e dei cittadini. Il Segretario Provinciale UILP Tindaro Giunta (nella foto)