Il centrodestra scopre il giorno dopo che la crisi al Comune di Mesagne è vera mentre le dimissioni del sindaco Scoditti sono false. E’ come piangere lacrime di coccodrillo, verrebbe da dire. Martedì in Consiglio comunale i Capigruppo del centrodestra hanno acconsentito che il dibattito si tenesse nelle segreterie dei partiti anziché dinanzi alla città. Solo oggi i rappresentanti di Pdl, “Mesagne Incalza” e Nuova Italia Popolare hanno scoperto che i veri motivi per i quali il Sindaco ha rassegnato le dimissioni, che non sono “la consapevolezza di avere amministrato Mesagne in maniera devastante e fallimentare” – come sostengono da tempo – “ma semplicemente un mero atto di forza nei confronti dei suoi sodali finalizzato a favorire la riflessione di tutti i soggetti politici componenti la maggioranza”. Hanno scoperto l’acqua calda.
E’ difficile oggi capire perché si scandalizzano solo il giorno dopo se “il Sindaco di tutti risponde dei propri atti esclusivamente alle segreterie dei partiti di maggioranza e non alla città. E’ una vergogna”.
La verità è che nella vergogna sono coinvolti tutti: maggioranza e opposizione.
Il Consiglio comunale tenutosi martedì scorso è il secondo atto della commedia delle finte dimissioni del Sindaco. Il primo atto, come sostiene l’opposizione, si era avuto nella sede del Partito Democratico dove, come abbiamo riportato su questo giornale, vi era stata una vergognosa contrapposizione interna culminata in una mortificante rissa.
In aula consiliare si sarebbe dovuto discutere dell’appalto della nettezza urbana affidato senza gara e censurato dall’autorità per la vigilanza come richiesto dal centrodestra.
Invece il centrodestra, forse inconsapevolmente come ha ribadito in aula il loro consigliere Distante, si è prestato a confuse manovre di palazzo. Prodigo come sempre di comunicati stampa, oggi ritiene che le dimissioni del Sindaco devono essere irrevocabili e pensa che l’arrivo del Commissario prefettizio sia necessario per mettere al riparo Mesagne da una gestione amministrativa scellerata e dannosa che, a loro parere, continua a dissipare allegramente risorse pubbliche, come l’ultimo geniale atto dell’anticipazione di cassa di 4 milioni di euro che comporterà gravi perdite sotto forma di interessi passivi.
Della crisi e delle dimissioni del Sindaco se ne riparlerà. Quando? “Quando sarà finalmente accontentata la bramosia di poltrone delle fazioni interne al Partito Democratico e potremo avere di fronte un Sindaco e un Assessore cui rivolgere le nostre domande”, sostengono. Martedì era in attesa tutta la città per capire ma nessuno, maggioranza e minoranza, l’ha considerata.
“I cittadini oramai sono consapevoli che l’amministrazione del loro paese è in mano ad una compagine litigiosa ed irresponsabile, politicamente inadeguata, e che ha bisogno di dissimulato e altrettanto mediocre deus ex machina per non implodere in una devastante guerra fratricida”.
Ma di chi possiamo fidare? Si chiedevano ieri i cittadini. In compenso, forse per riparare all’errore fatto, il centrodestra annuncia che organizzerà nei prossimi giorni un incontro pubblico per spiegare i danni che sta arrecando la giunta Scoditti alla città e che in tre anni sono stati lesi più volte i principi di legalità e democrazia, sono stati favoriti gli interessi particolari a quelli generali, sono state dissipate importanti risorse, il centrosinistra non è riuscito ad amministrare nemmeno l’ordinario.
Come dire: l’aula consiliare si può anche chiudere e riconvertire in stanze per una migliore ridistribuzione del personale del Comune. Nella foto Sabrina Didonfrancesco, Giuseppe Semeraro e Carmine Dimastrodonato, consiglieri del centrodestra.