Giovedì 13 settembre in Consiglio comunale si discuterà dell’approvazione della convenzione che disciplina le reciproche concessioni fra Comune di Mesagne e l’associazione onlus “G. Di Vittorio”.
Finalmente, forse, sarà possibile visitare le tombe messapiche situate in via Castello rimaste sotto il bar Nedina, ristrutturato con fondi pubblici, e sotto la nuova sede dell’associazione politica “Giuseppe Di Vittorio”, il grande politico e sindacalista di Cerignola morto nel 1957.
Grazie alla disponibilità offerta dai dirigenti dell’associazione, potrebbe essere avviato a risoluzione uno dei tanti motivi che ultimamente hanno infuocato le polemiche tra l’Amministrazione comunale e gli appassionati di storia locale.
La notizia, se da un lato ha reso felici gli appassionati di storia locale, e non solo, ha fatto storcere il naso agli ex dirigenti della società di calcio Boys Mesagne che cinque mesi addietro avanzarono all’Amministrazione comunale una ipotesi di collaborazione per le gestione del sempre più fatiscente e decadente stadio di contrada Tagliata.
Si tratta di due problemi di diversa natura con aspetti tecnico-burocratici differenti. Aspetti che è difficile far digerire agli appassionati di calcio. “Al Comune di Mesagne – dicono – si continuano ad usare due pesi e due misure. Noi da cinque mesi aspettiamo una risposta alla proposta di gestione dello stadio che comprendeva, tra l’altro, importanti interventi sulla struttura sportiva e sulla pineta adiacente abbandonata ed a rischio incendi. Non siamo mai stati chiamati per discutere ed approfondire i dettagli della proposta che, ovviamente, non erano ingessati. Per noi, e per lo sport in generale, a Mesagne ci sono sempre tempi biblici mentre la proposta dell’associazione Di Vittorio che, ripetiamo, riteniamo molto interessante, è stata presa in considerazione, discussa nelle sedi politiche e pronta per essere portata in Consiglio Comunale. Se la dirigenza della società di calcio mesagnese avesse avuto una semplice disponibilità a discutere e avesse avuto certezze riguardo la sistemazione dello stadio, quasi certamente non avrebbe fatto forfait ed avrebbe continuato il suo impegno iscrivendo la squadra al campionato di promozione. Come sempre si tratta di volontà politica”.
Nella foto, il bar Nedina e, a destra, l’ingresso dell’associazione Di Vittorio.
a t� e� � italiane le competenze che il Governo aveva già deciso con un decreto di togliere. I parlamentari avrebbero avuto il dovere di non votare quella legge contestandola con forza coinvolgendo tutti i cittadini in una vera e propria marcia pacifica su Roma per difendere il proprio territorio. Solo oggi, con una situazione irreversibile iniziano a parlare purtroppo inutilmente.
NON DIMENTICHIAMOCI DI MIMMO STELLA CHE DA 20 ANNI CHE LOTTA PER LA NECROPOLI….!!!!!!