Leonardo Perez, il ragazzone mesagnese di 26 anni che con i suoi gol sta facendo sognare la città di Ascoli, è nella bufera. L’Ascoli è primo in classifica con 50 punti, domenica ha vinto in casa (1-0) contro il Savona e Perez ha al suo attivo già 8 reti. Un gol lo ha riservato per domenica a Pisa, contro la sua ex squadra alla quale in estate ha già segnato in Coppa Italia. E allora perché è nella bufera? Leonardo ogni volta che fa gol corre sotto la
curva dei suoi tifosi a fare il “saluto romano”. E qui si scatena la bufera. Nei giorni scorsi l’associazione partigiani (Anpi) si è scontrata duramente con le esultanze di Leonardo che, per il suo cognome, spesso è diventato italo-argentino mentre è mesagnese purosangue. La scorsa estate la nostra testata lo ha premiato in piazza Orsini in occasione della IV edizione di “Mesagnesi nel Mondo”.
I suoi tifosi, però, sanno bene che per Leonardo quello non è un saluto fascista e lo hanno ribattezzato “il saluto del soldato Perez”. Leonardo è tranquillo e su questa storia ci ride su. “Ma è solo uno scherzo che faccio con i miei tifosi che mi hanno dato l’appellativo di soldato per l’impegno, la forza e il coraggio che ci metto in ogni partita. Non è un oltraggio, non mi interessa la politica. Quel saluto vuol dire che sono sempre pronto, in prima fila, che do sempre tutto senza mai risparmiarmi. Il braccio destro teso in alto verso la curva, con o senza maglietta, vuol dire eccomi sempre in prima fila a combattere per questa maglia. Lasciamo da parte le strumentalizzazioni e pensiamo a riportare questa storica società e quella bellissima città in serie B da dove manca da molti anni”.
Il saluto fascista è ancora reato ed è stato confermato dalla Cassazione nella sentenza 37577, non interessa se lo fa per gioco o meno, l’importante è che non lo si faccia più.