“..calpesti la roba mia mentre si prosciuga, cerco di anestetizzarla mentre tenti la fuga..”. Azzurra De Nitto (in foto nella copertina), una passione innata per la musica e il canto sin da piccola, trova nella musica la sua salvezza, la sua luce, la sua energia. “Spero profondamente che “Aria” arrivi al cuore della gente e che ognuno possa riconoscere il proprio aquilone e ritrovare la giusta Aria per farlo volare nel suo cielo. E’ difficile, ma se ci riesci è meraviglioso”, dice.
Il 15 gennaio “Aria” sarà presente su tutti gli store. “Aria – racconta Azzurra – è nata in una giornata di novembre 2017 nella mia stanza e a volte una stanza ti mette alle strette di fronte al riflesso della tua anima quando sei un artista, uno scrigno di luce che può trasformare un pugno di malinconia in una sinfonia”.
Dopo aver lavorato nel 2015 come cantante in Costa Crociere con una band torinese, dal 2007 ad oggi collabora con vari musicisti e artisti locali abbracciando diversi generi, dal pop al funky soul per serate live, concerti e spettacoli teatrali.
Azzurra sin da piccola ha partecipato a diversi concorsi canori, in Italia e all’estero, classificandosi per lo più delle volte tra i primi posti: nel 2001 1° classificata Concorso canoro italiano a Stoccarda (Germania) e partecipa a vari concerti in piazza a Ludwigsburg (Germania) e Strasburgo; nel 2002 Concorso canoro organizzato da Albano Carrisi, come partecipante e 2005 come ospite d’onore; nel 2006 1° classificata al Concorso corale Nazionale svolto a Rimini, come mezzo-soprano, nel coro del Liceo “E. Palumbo” di Brindisi con i brani “Lacrimosa” (Mozart), “La fanfare du printemps” (Jos Bovet) e “Iwill follow him” (tratto da Sister Act). E poi 2007 Concorso canoro “Fiori di Pesco” Brindisi, in giuria Mogol e Luca Pitteri (raggiungimento della finale) e Concorso canoro organizzato da Fabrizio Pausini in Treviso (raggiungimento della semifinale); 2014 vincitrice del concorso televisivo “Sing of Win Talent”; 2015 Concorso “Premio Mia Martini” categoria inediti (raggiungimento della finale) in Calabria.
Nel 2008 fu selezionata per il percorso di studi della formazione accademica annuale con il M° Luca Pitteri, con il quale intraprese altri due Masterclass di canto moderno, attualmente ancora in collaborazione; nel 2011 vinse una borsa di studio presso la scuola di musica Saint Louise di Brindisi. Nel corso degli anni ha partecipato a stage di canto con la maestra Gianna Montecalvo, master di recitazione con l’attore romano Rosario Altavilla, master di foniatria con Franco Fussi a Ravenna e stage di interpretazione e scrittura con l’autore Toni Bungaro.
Ma come è nato Aria. “Purtroppo a causa di due interventi importanti alle corde vocali negli ultimi due anni ho dovuto interrompere il mio percorso canoro nonchè la mia carriera. Questo mi ha portata a sentirmi a metà per troppo tempo. Dico a metà perchè per me fare musica, cantare, non è un valore aggiunto alla mia persona, ma è essere “Azzurra”. Non è qualcosa che si acquisisce, è innata e senza non sarei quella che sono. Dico questo perchè penso che la propria vita artistica non può essere distinta dalla propria vita personale. L’ispirazione artistica migliore e vera deriva fondamentalmente da ciò che l’artista si porta dentro e tira fuori per comunicarlo e trasmetterlo alla gente”. E continua: “Secondo una citazione, a volte, con alcune persone può mancare l’aria se non si è a distanza di un respiro. Ecco, forse è per questo che “Aria” è nato, per restituirmi aria. La distanza, quando non è ampia come un respiro, un sognatore può riempirla con la sua arte e io ho l’ho fatto stringendo la sinfonia del mio cuore e facendo scorrere questa essenza che sgorga su un foglio bianco”.
Qualcuno ti ha aiutata a mettere del nero su quel foglio quel giorno? “Mia sorella, Luna. Coordinare stati d’animo e vibrazioni è spesso quasi impossibile, a volte le persone non sanno neanche come ci si guardi negli occhi. Quando Luna entrò da quella porta, credo di non aver avvertito mai qualcosa di più naturale e sincronizzato. Le nostre parole si sono incrociate dando vita all’inimmaginabile, a “Aria” e la stanza ha preso ad un tratto colore come in uno spettacolo di luci. Io con le mie dita sulla tastiera con gli accordi che navigavano nella mia testa, lei seduta di fronte con sguardi di intesa. Dopo tanti tentativi e tanta voglia di esplodere in ciò in cui credevamo anche un pò follemente, abbiamo raggiunto il compromesso desiderato e “Aria” incominciò a prendere forma e noi a sentire la sua nuova energia. Potevamo procedere”. Solo Luna ti ha aiutata? “No. A far giustizia al nuovo pezzo sarebbe stato il lavoro di due fidati professionisti del settore musicale: Davide Petiti e Francesco Nuck. Loro hanno curato parte della composizione e la completa produzione musicale valorizzando e sfumando a pieno i dettagli di questa nostra creazione”.
Un ultimo collaboratore che ha supportato questo progetto dal punto di vista grafico e della fotografia è Francesco Bando che proseguirà in questo lavoro anche con la produzione ed elaborazione di un video musicale.
E l’aquilone disegnato in copertina? “L’aquilone contempla il nostro essere liberi di amare legandoci ad un filo. Nei cieli di tutto l’Universo fluttano tantissimi aquiloni, ma ognuno di noi a distanza di stelle riconosce il proprio. Le note musicali dell’anima, il nostro amore, ha la capacità di tagliare un solo filo, di far spiccare il volo a un solo aquilone, di restituire o togliere aria a un solo e unico cielo di emozioni. Questo aquilone rappresenta il mio cielo”.
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Non erano meglio le cover?