Si terrà martedì 30 giugno alle ore 12 nella camera mortuaria del cimitero di Brindisi l’esame autoptico sul cadavere di Dominique Scarfone, il 44enne calabrese di Rosarno che mercoledì 24 giugno è rimasto ucciso all’interno di una villetta di contrada Tagliata data alle fiamme. I familiari tramite il loro legale hanno chiesto ed ottenuto dagli inquirenti che all’autopsia sia presente anche un loro medico di fiducia. Secondo gli investigatori, Scarfone voleva incendiare la villetta ed aveva cosparso di benzina tutti gli arredi, ma non era riuscito a mettersi in salvo. Per i familiari, invece, la vicenda ha molti lati oscuri. Solo lievi ferite per il complice, Girolamo Gullace, 25 anni, anche lui calabrese di Rosarno, ora in carcere con l’accusa di incendio aggravato dalla morte di Scarfone. Sulle cause della morte di Dominique, gli inquirenti non hanno dubbi.
Scarfone, che era nato in Francia ma da anni viveva a Modena, aveva precedenti per usura ed era stato coinvolto in una maxi inchiesta sul racket dei video poker svolto dalla Guardia di Finanza di Lecce. Insomma non era un semplice operaio di una ditta di slot machine. A Rosarno, in Calabria, il suo nome era molto conosciuto. Gli investigatori stanno lavorando per capire perché un personaggio del suo calibro era arrivato a Mesagne per sbrigare una faccenda tutto sommato non rilevante dopo che il proprietario li aveva sfrattati. Mistero. E’ possibile che Dominique sia stato così ingenuo a fuggire nel bagno, dove è stato trovato il suo corpo, per ripararsi dal fuoco, dopo aver cosparso i suppellettili della villetta di circa 20 litri di liquido infiammabile?
Martedì l’autopsia sul corpo di Dominique Scarfone
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